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Elezioni, dibattito sul porto: Bucci (La Pigna) attacca Ottolenghi

La lista civica "La Pigna", con il candidato sindaco Maurizio Bucci, pone alcuni interrogativi sugli equilibri all'interno della Sapir e su uno dei soci: la Pir del presidente di Confindustria, Guido Ottolenghi

Gran parte dello scontro politico per le prossime elezioni amministrative passerà dal porto di Ravenna. E la lista civica "La Pigna", con il candidato sindaco Maurizio Bucci, pone alcuni interrogativi sugli equilibri all'interno della Sapir e su uno dei soci: la Pir del presidente di Confindustria, Guido Ottolenghi, che si è schierato contro il presidente dell'autorità portuale, Galliano Di Marco. "Il tema - spiega Bucci - è sul dragaggio dei fondali, indispensabile per il rilancio e la competitività del porto di  Ravenna: dove riporre i fanghi, una operazione con un investimento di oltre 200 milioni di euro. I  cittadini sono così venuti a conoscenza di termini come “Progettone”, logistiche con varie numerazioni, casse di colmate a terra o a mare e poi del ruolo di Sapir nella vicenda".

"La lista civica La Pigna è stata la prima ad avviare l’azione trasparenza, ritenendo che dagli intrecci economici all’interno di Sapir e dal ruolo che la stessa opera all’interno del porto si nascondano le reali motivazioni che hanno portato allo scontro. Non divergenze di opinioni e questioni personali, bensì interessi economici e incarichi politici che l’azione del presidente Di Marco hanno fatto emergere - continua il candidato sindaco -. E’ partendo da Sapir, società che per quanto ci riguarda non dovrebbe avere soci gli enti pubblici perché impresa portuale esercente l’attività terminalistica, e quindi esclusivamente commerciale, che intendiamo porre alla conoscenza dei cittadini ravennati gli intrecci che la investono.

Secondo Bucci, gli enti locali con l’attività di impresa portuale "non c'entrano nulla, ma la presenza serve a garantire da una parte incarichi ben retribuiti ai vari soggetti politici che negli anni si susseguono, dall’altra il sostegno di pochi soggetti imprenditoriali, che pur essendo competitori della società, di fatto la gestiscono impedendo l’ingresso di nuovi operatori". Bucci ha ricordato come Sapir spa sia gestita da un sindacato di voto tra Comune di Ravenna, attraverso Ravenna Holding proprietaria del 18,531%; Provincia di Ravenna, socia al 9,956%; Camera di Commercio, proprietaria dell’11,071%; Argentario spa e Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna, proprietarie del 14,076%; Fin coport srl, finanziaria della compagnia portuale con il 13,408%; Pir Finanziaria, con il 7,539%; Regione Emilia Romagna, proprietaria del 10,456%. per un totale dell’84,29% del capitale sociale. Il sindacato di voto è gestito da un Comitato Direttivo composto dai rappresentanti di tutti i  partecipanti e le decisioni sono prese con il voto favorevole di almeno l’80% delle azioni sindacate.

"Ciò significa - afferma Bucci che per le decisioni occorre avere necessariamente per la loro approvazione il voto favorevole dei tre soci privati, vale a dire Pir di Ottolenghi, la finanziaria della Compagnia Portuale e delle società riferibili alla Cassa di Risparmio di Ravenna. In pratica si tratta di un diritto di veto. Ma come potrebbe essere deliberato un investimento che creerebbe concorrenza con la Pir, se la stessa può esercitare assieme agli altri due soci privati il diritto di veto, votando contro e non approvando così la delibera?".

"Gli interessi pubblici, pur maggioritari nel capitale sociale di Sapir, sono di fatto gestiti dai privati - aggiunge Bucci -. Ma di fatto il vero gestore di Sapir è Guido Ottolenghi, proprietario della Pir e presidente di Confindustria. E può contare sul sostegno di sei componenti appresentanti di Confindustria, risultando in pratica il vero padrone di Sapir, pur detenendo solo il 7,549% del capitale sociale". L'esponente della Pigna ha poi fatto una riflessione sull'alleanza tra Lega e Lista per Ravenna: "Il candidato inizialmente proposto è stato Elio Bagnari, membro del direttivo di Confindustria. Un episodio che potrebbe essere solo il frutto del caso e che potrebbe proseguire dagli stessi, trovando un candidato “vicino” alla attuale presidenza di Confindustria".

Conclude Bucci: "Siamo determinati ad assicurare le migliori condizioni per il suo sviluppo e la sua crescita, favorendone la competitività e l’ingresso di nuovi operatori. Ciò sarà possibile con l’uscita degli enti pubblici da Sapir e il trasferimento di terreni, comprese le casse di colmata, e banchine all’Autorità Portuale. Quell’Autorità Portuale che è stata per anni la vacca da mungere per Sapir, soprattutto in riferimento alle locazioni milionarie per le casse di colmata, peraltro con autorizzazioni scadute e quindi diventate discariche abusive.

Noi vogliamo che il porto di Ravenna possa contare sulla realizzazione dell’approfondimento del Candiano, approvando in tempi brevi quanto elaborato dall’Autorità Portuale e inviato al Comitato Tecnico. A questo fine presenteremo in tempi brevissimi un ordine del giorno per impegnare la Giunta a decidere entro febbraio il progetto predisposto dal tavolo tecnico, in modo da non perdere i finanziamenti stanziati dal Cipe che ammontano a 60 milioni di euro, che rischiano di essere seriamente revocati. Un altro ordine del giorno riguarda il prolungamento del mandato di Di Marco fino a fine giugno, affinché si eviti che la nuova amministrazione possa trovarsi un presidente non di propria fiducia per 4 anni".

LA REPLICA DI CONFINDUSTRIA - Replica Giuseppe Rossi, vicepresidente Confindustria Ravenna: "La Lista ‘La Pigna’, guidata da Maurizio Bucci, ultimamente si è molto concentrata nei suoi comunicati in una difesa degli espropri per accogliere i materiali di escavo dei fondali portuali ed in un attacco a Confindustria Ravenna e alla Sapir. Quest’ultima potrà, se crede, tutelare autonomamente le sue ragioni. Per quanto riguarda Confindustria possiamo solo dire che se avessimo tutto il potere che ci vogliono attribuire il consigliere Bucci ed i suoi ispiratori, il porto di Ravenna sarebbe già dragato.Se gli unici problemi rimasti a Ravenna, come pensa il Consigliere Bucci, sono Confindustria e la Sapir, i cittadini possono dormire sonni tranquilli. Purtroppo invece nel frattempo l’offshore soffre, l’edilizia è in ginocchio, la chimica è nell’incertezza, il porto è abbandonato e la criminalità dilaga".

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