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Pri: "Le scuole di mosaico tornino a essere centrali per la vita di Ravenna"

"Le scuole superstiti - spiegano Pagani e Mingozzi - stanno facendo il massimo per salvare il salvabile; tanti i progetti e i contatti con il territorio, sempre più sistematici, ma gli equilibri sono delicati".

Difendere le scuole del mosaico ravennate. Per Elena Pagani e Giannantonio Mingozzi si tratta di priorità che devono caratterizzare il programma elettorale del Partito Repubblicano.
“A Ravenna – spiegano in una nota -, le scuole superstiti stanno facendo il massimo per salvare il salvabile; tanti i progetti e i contatti con il territorio, sempre più sistematici, ma gli equilibri sono delicati. Molti, a oggi, sono quelli che hanno intrapreso percorsi di vita legati alla loro formazione artistica, alcuni dei quali raggiungendo posizioni di notorietà nazionale e internazionale, ma troppi quelli che hanno dovuto e devono tuttora ripiegare su altre professioni. Nel tempo, gli attori sulla scena del mosaico a Ravenna hanno potuto condividere situazioni importanti: confronti con grandi artisti, un mercato delle copie (oggi scomparso), restauri, dialoghi e ricerche sull’antica arte bizantina in rapporto ad altri linguaggi artistici.
Ed è proprio l’idea di far rete attorno a questi protagonisti uno degli scopi della nuova Associazione ex allievi delle scuole d’arte, un organismo apartitico che chiede garanzie e un gesto illuminato da parte delle Istituzioni: la concessione di uno spazio adeguato, non uno spazio qualunque, ma quello storico in cui hanno avuto origine tutte le Scuole d’Arte di Ravenna, come simbolo di rinascita di una Nuova Buona Scuola d’Arte e Mestieri. I locali del complesso della Biblioteca Classense che un tempo ospitavano il laboratorio del Gruppo Mosaicisti”.

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