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Giovedì, 18 Aprile 2024
Politica

Porto, il Pri: "Basta con liti e ripicche. Ci vuole condivisione"

E' quanto affermano il segretario del Pri di Ravenna, Eugenio Fusignani, e il vicesindaco Giannantonio Mingozzi.

"Se si continua a considerare il presente e il futuro del porto come una ragione di scontro continuo dove ogni colpo è permesso, si perde di vista la realtà e le esigenze più impellenti e soprattutto non ci sarebbe più quell'autorevolezza e quella coesione tra pubblico e privato che sono sempre state condizioni fondamentali per sostenere, a Roma come a Bologna, esigenze infrastrutturali e i finanziamenti per i fondali e le banchine". E' quanto affermano il segretario del Pri di Ravenna, Eugenio Fusignani, e il vicesindaco Giannantonio Mingozzi.

"Simili comportamenti, peraltro, finiscono solo col fare l'interesse di chi considera il nostro scalo un concorrente pericoloso, ricavando così tutti i vantaggi da una situazione di lite continua e di indebolimento oggettivo - evidenziano gli esponenti repubblicani -. Il nostro appello è rivolto a tutti i partner più qualificati e impegnati nel sostenere le ragioni di investimento commerciali e occupazionali del porto, affinchè si faccia un passo indietro nelle polemiche, da qualsiasi parte provengano, e uno avanti nelle ragioni più costruttive".

"Il problema del nuovo assetto di vertice dell'Autorità portuale ce lo porremo quando sarà il momento, anche se è sconcertante constatare come il presidente sia divenuto il paladino delle forze di opposizione: quelle stesse che fino a ieri lo hanno coperto di insulti e perfino denunciato in tribunale - aggiungono -. Lasciando ad ognuno le proprie valutazioni, appare ovvio che qualcuno debba aver cambiato idea e comportamenti, perchè la politica, anche la più avventurosa e fantasiosa, non può arrivare a simili spegiudicati contorsionismi".

Concludono Fusignani e Mingozzi: "In ogni caso, i Repubblicani considerano la soluzione delle casse a mare e nel Candiano una proposta irricevibile e da contrastare in ogni sede o di fronte a chiunque la riproponga, mentre riteniamo valido e urgente il lavoro che si sta compiendo in collaborazione con il Ministero competente per individuare subito nuove soluzioni per collocare gli escavi".

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