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Progetto Cervia: "Strumenti di aiuto agli artigiani, mai utilizzati dal Comune"

"L’intesa avrebbe lo scopo di contribuire al miglioramento della qualità dei lavori pubblici, assicurando la sostenibilità del lavoro edile, la trasparenza, la corretta contribuzione, la legalità e la sicurezza nei cantieri edili, nel rispetto della normativa sugli appalti pubblici"

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di RavennaToday

“Il 7 aprile scorso, i sindacati delle imprese e dei lavoratori del settore edile della Provincia di Ravenna, hanno sottoscritto un protocollo d’intesa per istituire un elenco delle imprese di fiducia, aziende edili da contattare per gli interventi commissionati da Enti. L’intesa avrebbe lo scopo di contribuire al miglioramento della qualità dei lavori pubblici, assicurando la sostenibilità del lavoro edile, la trasparenza, la corretta contribuzione, la legalità e la sicurezza nei cantieri edili, nel rispetto della normativa sugli appalti pubblici. Gli enti locali potranno attingere all’elenco delle imprese di fiducia per coinvolgere le ditte locali nell’affidamento, mediante procedura negoziata, di opere pubbliche di competenza dell’Amministrazione.

Dal 14 maggio 2011 è consentito, infatti, l’affidamento di lavori pubblici tramite procedura negoziata, ex trattativa privata senza previa pubblicazione di un bando di gara anche per importi superiori a 100.000 euro fino ad 1milione di euro. Tale previsione è stata introdotta con il D.L. 70/2011, convertito con modifiche nella Legge 106/2011. Gli enti locali possono attingere all’elenco, al fine di affidare appalti direttamente, potendo così incentivare le aziende locali. Pur essendo, la legge in vigore dal 2011, nessuno degli enti locali ravennati, compresa Cervia, se n’è avvalso.

E’ davvero una grave mancanza da parte della nostra Amministrazione, specie in un periodo di crisi come questo, nel quale si dovrebbe andare alla ricerca di strumenti per far ripartire l’economia. Il Comune deve operare per incentivare le imprese artigiane, aiutare l’occupazione locale e ampliare lo spettro di settori economici sui quali sviluppare il proprio tessuto imprenditoriale. Noi vogliamo avvalerci di questo sistema di appalto e la tazzina di caffè (circa 1 euro), questa la misura del contributo di soggiorno, che vorremmo far pagare agli ospiti di alberghi, affittacamere e campeggi, andrà a finanziare opere pubbliche da assegnare alle aziende locali.

Vogliamo premiare chi fa e crea impresa, ripensando le aree artigianali, garantendo le manutenzioni e la presenza di servizi a supporto, reti internet, illuminazione, servizi di ristorazione, distributori. Intendiamo favorire chi apre una nuova impresa artigiana tagliando per due anni la Tares e riducendo l’Imu sulle attività produttive di 1 punto percentuale.

In tema di accesso al credito, servono investimenti comunali diretti ad alimentare il finanziamento dei consorzi fidi per gli artigiani cervesi: individueremo nel futuro bilancio del Comune le risorse necessarie, aumentando quelle sinora stanziate di almeno 50mila euro, a sostegno dei consorzi fidi. Per favorire poi gli investimenti e la crescita delle aziende artigiane, il Comune, così come hanno fatto altri territori, deve muoversi con le banche locali, la Fondazione Cassa dei Risparmi di Ravenna e la CCIAA per alimentare fondi di garanzia finalizzati allo sviluppo delle aziende artigiane. Altro passo importante, la riduzione della burocrazia comunale, con uno sportello delle imprese realmente funzionante e agile. Un Comune non può essere il primo ostacolo alla nascita di nuove imprese".

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