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Venerdì, 19 Aprile 2024
Politica

Elezioni, le richieste di Confcommercio: un piano di rilancio per il turismo

Confcommmercio Ravenna ha elaborato un 'piano di rilancio' della città, con le principali problematiche da risolvere e le proposte da attuare entro il 2021, che è stato inviato ai 5 candidati a sindaco e ai partiti che si presenteranno alla competizione

Confcommmercio Ravenna ha elaborato un ‘piano di rilancio’ della città, con le principali problematiche da risolvere e le proposte da attuare entro il 2021, che è stato inviato ai 5 candidati a sindaco e ai partiti che si presenteranno alla competizione. Nel documento, oltre a sicurezza, fiscalità locale, burocrazia, interventi e iniziative sulla città, lidi e forese, giovani imprese, contrasto all’abusivismo, viabilità, parcheggi, ztl, tutela delle zone umide e naturalistiche, si parla di turismo, tassa di soggiorno, vocazione turistica dei lidi, svincolo alberghiero e molto altro ancora.

Tassa di soggiorno - "Quel milione e 800 mila euro che doveva essere destinato ad interventi di rilevanza turistica purtroppo verrà ancora per la maggior parte fagocitato nel bilancio comunale e destinato ad interventi già definiti e che sarebbero stati comunque finanziati - viene evidenziato -. Inoltre, così come congeniata rappresenta una tassa iniqua e che spiazza i lidi ravennati verso quelli cervesi che hanno deciso di non adottarla anche per il 2016.Ora che sappiamo dove andranno a finire i soldi della tassa di soggiorno siamo ancora più convinti che la battaglia fatta da Confcommercio Ravenna due anni fa era giusta: le bugie hanno le gambe corte come le promesse non mantenute".

Turismo - "Da 7 milioni e 200 mila presenze del 2009 siamo passati, in appena sei anni, a 6 milioni e 570 mila: una perdita secca di 630 mila presenze turistiche in provincia di Ravenna - ossera l'associazione di categoria -. La maggior parte di questa perdita, difficilmente recuperabile in breve tempo e che ha prodotto un danno economico di decine di milioni di euro per l’intero territorio, è avvenuta sul territorio ravennate, sulla città d’arte e sui suoi lidi: basti pensare che lo scorso anno le presenze hanno segnato - 69.275. Eppure le città d’arte in Emilia-Romagna crescono, tranne Ravenna. Un po’ meglio vanno gli arrivi: + 3,04% pari a 17.036 turisti. Al di la dei numeri, qui il problema che si ripropone è di decidere una chiara politica turistica per il territorio".

Confcommercio analizza i fattoriche hanno portato il turismo ravennate a numeri così bassi: "Certamente ancora una volta pesano gli scarsi collegamenti di Ravenna con il ‘resto del mondo’, in primis quelli ferroviari, ma anche aerei e stradali. Raggiungere la nostra città per un turista è una corsa ad ostacoli e nulla si fa per agevolarne l’arrivo. Forse ha pesato in questo quadro anche l’assurda introduzione della tassa di soggiorno, a maggior ragione inutile e dannosa proprio perché i proventi (vedi apposito paragrafo) non vengono reinvestiti per il turismo e per i turisti, ma sono indirizzati su capitoli di bilancio che davvero poco hanno a che fare con questo settore economico".

"Forse è ora anche di interrogarsi sull’offerta culturale - attacca Confcommercio -. Le mostre che sono organizzate a Ravenna non superano mai queste cifre, tutt’altro: ‘L’incanto dell’affresco’ al Mar ha registrato lo scorso anno appena 25 mila visitatori. E poi ci sono i monumenti: nonostante la Basilica di Sant’Apollinare in Classe, secondo i dati del Ministero dei beni risulti al primo posto in Emilia-Romagna tra i monumenti statali più visitati con 156.368 visitatori ed introiti per oltre 324 mila euro (+19%) e il Mausoleo di Teodorico al quinto posto con 65.559 visitatori e introiti per 97 mila euro, c’è ancora poca promozione sui nostri tesori e non è che la cosa si risolve con qualche presentazione in due o tre città europee, una volta all’anno".

Per l'associazione di categoria "serve un piano serio, serve un manager qualificato e competente con una struttura adeguata, serve l’integrazione fra i territori per la realizzazione del distretto turistico, serve un vero e proprio rilancio con un programma e azioni che non possono essere solo a carattere comunale ma regionale, come quello presentato dalla Regione per l’Appennino emiliano-romagnolo e con risorse pari a 700 milioni di euro. Ci auguriamo che la nuova legge regionale sull’ordinamento turistico, da poco approvata, vada incontro a queste esigenze. Serve probabilmente ritornare anche ad una caratterizzazione dei lidi ravennati: ad ogni lido una sua peculiarità: uno per le famiglie, uno per lo sport, uno per i giovani, uno per il benessere e così via. Diversificare l’offerta significa andare incontro alle esigenze nuove o attuali dei turisti, offrendo loro un ventaglio di possibilità adatto a ogni tipo di età".

Cartelli di benvenuto a Ravenna - Osserva Confcommercio: "Ravenna non ha ancora maturato la condizione in cui la cultura dell’ospitalità diventa patrimonio diffuso della cittadinanza al pari di altri comuni della regione che del turismo hanno fatto la loro principale fonte di reddito (si veda ad esempio Cervia e Milano Marittima) Per questo motivo occorre rendere tangibile l’accoglienza della città anche mediante semplici strumenti che consentano immediatamente al turista di percepire di essere entrato in un territorio in cui si viene accolti ed in cui si hanno opportunità di visitare beni unici nel mondo. Dal momento che Ravenna è raggiungibile prevalentemente con mezzi che si muovono su gomma (bus o auto) allora sarebbe opportuno collocare sulle principali arterie stradali di accesso alla città e all’interno della città stessa, cartelli anche in lingua (es. Welcome to Ravenna the city of mosaics ) che accompagnati da una grafica accattivante ritraente i nostri mosaici colpiscano l’attenzione di turisti".

Partecipazione a fiere di settore - Analizza Confcommercio: "Oggi il termine presenze turistiche non è più il solo elemento da tenere presente quando si parla di turismo. Si tratta sicuramente di un fattore importante ma che deve essere sempre più correlato alla reddittività delle imprese. Dire che le presenze hanno tenuto o sono aumentate dello 0,% rispetto all’anno precedente potrebbe rappresentare in realtà una pessima annata in termini di ricavi. Ogni anno, complice la crisi, le richieste tendono a spuntare prezzi concorrenziali e se sommati alle provvigioni dei motori di ricerca turistici la reddittività è sempre più compressa. Per questo motivo è assolutamente opportuno che l’ente pubblico torni a fare promozione del territorio utilizzando parte dei fondi  raccolti con la tassa di soggiorno affinché sia valorizzata l’offerta ricettiva. Questo può avvenire mediante il posizionamento dei portali turistici comunali nel web (anche mediante le adwords) ma ancor più assicurando la presenza alle principali fiere di settore TTG, BIT e anche fiere internazionali. In questo caso è assolutamente necessario che l’amministrazione effettui una calendarizzazione delle fiere e la comunichi agli imprenditori i quali potranno eventualmente programmare la loro presenza per rafforzare lo stand istituzionale".

Vocazione turistica dei lidi - Secondo Confcommercio "occorre definire la  vocazione di ogni singolo lido e il tipo di sviluppo che si vuole dare a quel territorio. Così facendo gli operatori avranno ben presente gli obiettivi che l’Amministrazione persegue in termini di sviluppo e di abbellimento del lido (anche sotto il profilo dell’arredo e del decoro del medesimo)  e potranno orientare le loro scelte di investimento, tenendo ben presente anche le enormi potenzialità del Parco del Delta".

Proposte ed iniziative per la città e per i lidi - "Sempre in chiave di una definizione della strategia turistica ed in un ottica di razionalizzazione della spesa, sarebbe bene definire su quali iniziative puntare e soprattutto come svilupparle per promuoverle anche attraverso i canali più opportuni per renderle fruibili anche da chi potrebbe essere interessato ad un soggiorno in città e sui lidi - illustra Confcommercio -. Meno iniziative spot e una tantum, meglio puntare su eventi che possano diventare un appuntamento ricorrente e che richiamino pubblico anche da lontano. Di questo la città e i lidi hanno bisogno per crescere e ricavare una propria visibilità ed attrattività.

Dante quell’artista ancora sconosciuto - "Ravenna, pur avendo avuto la fortuna di avere avuto Dante tra i propri concittadini dopo l’esilio da Firenze, non ha mai caratterizzato angoli della città con luoghi del poeta se non la zona Dantesca ove sorge tuttora la sua tomba - osserva l'associazione dei commercianti -. Sarebbe utile in questo caso e anche di forte richiamo turistico realizzare una sorta di percorso dantesco permanente in città ad esempio evidenziando la casa di Camillo Morigia in angolo tra Piazza Kennedy e Via Rasponi essendo stato l’architetto della sua tomba. Tale casa riporta ancora lo stemma araldico della famiglia (un albero ed una faccia con una benda) e in accordo con la proprietà della medesima potrebbe essere applicata una targa commemorativa.  di notizie sulla sua esperienza ravennate e di conseguenza si potrebbero creare percorsi danteschi nel cuore della città (si pensi, ad esempio, alla collocazione lungo le vie del centro storico della città di bache che con all’interno dei versi ripresi dalla Divina Commedia (sia in lingua italiana che inglese) che troverebbero sicuramente l’approvazione da parte dei numerosi turisti che visitano la nostra città). Questo potrebbe avere un richiamo internazionale visto che vi sono tanti studiosi e associazioni che in città si occupano di lui".

Svincolo alberghiero - Confcommercio propone "una diversa regolamentazione del vincolo alberghiero, perché tale vincolo rappresenta un limite alla imprenditorialità nel settore. Nonostante le nostre osservazioni presentate nelle fasi di elaborazione del Rue e del Poc l’atteggiamento dell’Amministrazione è sempre stato negativo e volto a destinare tali aree con un vincolo inamovibile. Nel tempo il settore della ricettività è profondamente cambiato e gli standard qualitativi richiesti dai clienti non sono più paragonabili a quelli di 10 o 20 anni fa. Esistono oggi tutta una serie di imprese alberghiere che faticano a stare sul mercato sia a causa di vincoli strutturali (si pensi ad un hotel in pieno centro storico che non può realizzare nemmeno i presidi di sicurezza e pertanto deve ricorrere a compartimentazioni delle vie di fuga interne)  e che hanno come unica alternativa la chiusura. La nostra proposta era articolata su più livelli affinché la possibilità di svincolo non si traducesse in una fuga dal settore ricettivo".

Per Concommercio "con la creazione di nuova ricettività si ricavavano quote disponibili in uscita per quelle realtà che, sulla base di parametri oggettivi, non garantivano più una reddittività adeguata all’imprenditore. L’uscita dal mercato delle strutture ricettive non doveva avere come alternativa solo l’uso abitativo, bensì doveva mantenere quote nel settore commerciale, artigianale di servizio (ad esempio un hotel in zona stazione a Ravenna che si voleva dismettere poteva essere trasformato in parcheggio multipiano)".

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