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Venerdì, 19 Aprile 2024
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"Proteggersi dal terremoto e contribuire a far ripartire l'economia"

Proteggersi dal terremoto con il duplice intento di salvaguardare la vita umana, che non ha prezzo, e contribuire a far ripartire l'economia.

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di RavennaToday

Il recente sisma che ha interessato Ravenna e la sua costa ha messo a nudo il re. Per fortuna, il sisma ha avuto una profondità tale che non ha causato vittime, nessun crollo, ma solo lesioni a strutture pubbliche. E' un segnale importante, tuttavia, che deve far riflettere in primo luogo tutti coloro che abitano in immobili costruiti fino agli anni 80/90.

Le prime norme in materia antisismica sono del 1971. Successivamente, quelle incisive si hanno con il Decreto del Ministro Lavori pubblici del 1982, ma classificava in modo molto generico il territorio nazionale in aree a basso e ad alto rischio. Poi, nel 2003, con l'ordinanza del P.C.M. del 20 marzo, aggiornata al 16/01/2006 con le indicazioni delle Regioni, venivano delegati gli enti locali a effettuare la classificazione sismica di ogni singolo comune, al fine di prevenire eventuali danni a edifici e persone a seguito di un terremoto. Ravenna risulta classificata in zona 3, cioè sismicità bassa, ma anche le zone Emiliane colpite duramente dai recenti terremoti erano in zona 3, eppure è noto ciò che è successo.

Sicuramente dopo questa batosta la classifica delle zone sarà aggiornata ma, intanto, sarebbe opportuno che ciascuno anticipasse gli eventi effettuando accertamenti su come è stato costruito l'edificio in cui abita e, nel caso, facendo ispezionare la propria abitazione in modo di programmare eventuali interventi adeguati a supportare quanto meno scosse di magnitudo 6/7.

E' ovvio che parlare di spese in momento di crisi lascia il tempo che trova ma il Comune di Ravenna potrebbe ben venire incontro ai suoi cittadini, chiedendo aiuti economici a fondo perduto alla Regione che copra una certa parte del costo. Il restante in capo al cittadino potrebbe trovare soluzione contraendo un mutuo decennale, al tasso di mezzo punto superiore a quello che la BCE ha concesso alle banche. All'estinzione dello stesso contribuirebbe, notevolmente, l'innalzamento della detrazione al 50 per cento prevista dal governo per lavori di ristrutturazione.

A tale scopo, al fine di contenere i costi, che gioverebbe anche alla Regione, sarebbe utile una convenzione con imprese e tecnici che ritengono di aderire al progetto, così come è stato fatto col bollino blu per le caldaie. Anche questo è un modo per contribuire a far ripartire l'economia, attualmente in coma profondo.

Ricordo che la vita umana è un bene prezioso che non ha prezzo.

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