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Provincia, Spadoni (Udc): "Aumentano le spese legali"

"Appare quasi superfluo rimarcare la necessità di fare un uso oculato delle risorse pubbliche, specie in un momento di ristrettezze economiche come quello attuale"

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di RavennaToday

"Appare quasi superfluo rimarcare la necessità di fare un uso oculato delle risorse pubbliche, specie in un momento di ristrettezze economiche come quello attuale, ma la situazione riguardante il settore del  contenzioso, liti e spese legali  della Provincia, suggerisce ancora una volta qualche riflessione. Sono intervenuto in più occasioni su questa materia, tuttavia  analizzando i documenti contabili dell’ente,  emerge come vi sia stata una forte spesa incrementale su questo capitolo dedicato alle liti, consulenze e atti legali, come dimostrano i dati ufficiali: nel 2009 103,478,22 euro; nel 2010 168.893,27 euro, per il 2011 186.018,83 euro e per il 2012 232.660,12 euro: cifre iperboliche in costante aumento.

L’evidente lievitazione del  “contenzioso”, dunque, doveva portare l’ente a un atteggiamento di maggiore conciliazione attraverso politiche tese a prevenire anziché curare, tuttavia l’aspetto più curioso è rappresentato dal fatto che l’istituzione  di piazza dei Caduti non ha un proprio servizio interno e quindi la scelta dei professionisti è affidata  senza tenere conto di alcun criterio di natura professionale né tantomeno sono valutati preventivamente i  parametri di efficacia e, soprattutto, quelli di economicità. Si può tranquillamente affermare che per prassi sino a ora  tutti gli incarichi sono affidati con criteri assolutamente discrezionali e sarebbe bastato ciò per  attivare da anni procedure comparative per l’affidamento l’esterno di tali servizi  o organizzare idonei  uffici interni preposti a tali funzioni,  come più volte richiesto, peraltro,  dal sottoscritto.

La parte curiosa, inoltre, consiste nel fatto che l’ente provinciale dal 2012 si avvale di una collaborazione  esterna tecnico – giuridica di un professionista dipendente del Comune di Faenza la cui consulenza  si limita a  un solo pomeriggio della settimana e  cui la Provincia riconosce una cifra forfettaria di 4,500,00 euro. Decisione paradossale che evita di tenere nella benché minima considerazione l’opportunità, a costo zero,  di valorizzare il  proprio personale interno  almeno per una prima fase di scrematura e di attività preliminari e istruttorie.

Ricordo come la Provincia di Ravenna, oltretutto,  possa contare fra i propri dipendenti ben 22 persone in possesso di laurea di tipo giuridico e altrettante figure con titolo accademico equipollente, vale a dire appartenenti a branche universitarie di tipo politico sociale;  e ancora altre  25 con laurea in economia e commercio: insomma una settantina di dipendenti ai quali l’ente può affidare tali attività tecnico giuridiche senza ricorrere a una figura esterna del Comune Manfredo incaricata a titolo di consulenza e collaborazione. In questo scenario si ravvisano forti inefficienze nei servizi, eccessive spese per il settore in oggetto, una grave carenza organizzativa, e la mancanza totale di considerazione nei confronti del personale dell’ente.
                             

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