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Provincia, via libera al regolamento sui controlli interni

Il consiglio provinciale ha approvato all'unanimità il regolamento sui controlli interni. Il tutto per un sempre maggior controllo dell'attività amministrativa

Il consiglio provinciale ha approvato all’unanimità il regolamento sui controlli interni. Il tutto per un sempre maggior controllo dell’attività amministrativa, nella sua conformità alla legge e ai regolamenti e per una sempre migliore qualità dei servizi da dare ai cittadini. Infatti, con queste disposizioni, saranno significativamente accresciuti i controlli interni nell’ente locale. La norma ne ha previsti sei: regolarità amministrativa e contabile, di gestione, sugli equilibri finanziari, strategico, sulle società partecipate e non quotate e sulla qualità dei servizi erogati.

Tutte queste forme di controllo interno sono disciplinate all’interno di uno specifico regolamento tranne quella sugli equilibri di bilancio che sarà inserita nel regolamento di contabilità. La legge prevede che la competenza all’adozione del regolamento spetti al consiglio; se il regolamento non fosse stato approvato, il legislatore dispone lo scioglimento dell’organo di governo.

E’ stabilita l’irrogazione delle stesse sanzioni previste per amministratori e revisori dei conti responsabili dei dissesti e una specifica multa. Quanto alla verifica sull’adozione e sull’applicazione del regolamento, una copia deve essere inviata al Prefetto e alla sezione regionale  di controllo della Corte dei conti. Di particolare rilevanza, le relazioni e i report che semestralmente e annualmente sono trasmessi agli organi di indirizzo politico, giunta e consiglio, oltre che all’organismo interno di valutazione e ai revisori dei conti.

Spiega il consigliere dell'Udc, Gianfranco Spadoni: "Il voto positivo espresso in sede di consiglio su questa delibera deriva dal fatto che la giunta ha accolto una serie di emendamenti proposti dal sottoscritto attraverso i quali si prevede l’informazione sistematica al consiglio provinciale delle risultanze derivate da tali strumenti di controllo. In particolare il controllo strategico, quello di gestione, e, non ultimi i dati emersi dai controlli riferiti alla qualità dei servizi e gli organismi partecipati, saranno oggetto di conoscenza e di valutazione diretta da parte del consiglio, accantonando la prima versione che prevedeva, invece, l’esclusiva trasmissione al presidente della Giunta, al Segretario generale e ai dirigenti dei servizi interessati. La versione originale del testo prevedeva, infatti, “se la cantasse e se la suonasse”, escludendo, di fatto, il consiglio provinciale, vale a dire i rappresentanti dei cittadini".

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