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Ravenna 2019, Ancisi (LpRa): "Le risorse siano spese con rigore"

Lista per Ravenna ribadisce attraverso il capogruppo in consiglio comunale, Alvaro Ancisi, "la necessità di monitorare attentamente che le risorse della città impegnate per questo obiettivo siano spese con rigore e opportunamente"

Sul progetto di Ravenna candidata europea a Capitale della Cultura per il 2019, Lista per Ravenna ribadisce attraverso il capogruppo in consiglio comunale, Alvaro Ancisi, "la necessità di monitorare attentamente che le risorse della città impegnate per questo obiettivo siano spese con rigore e opportunamente". Esordisce il leader della lista civica: "A seguito del dibattito sollevato da alcune nostre precedenti prese di posizione (il 18 ottobre 2012: “Quanto è costato il trenino ‘europeo’ tra il Rubicone e il Lamone” e il 4 febbraio scorso “Entità e dubbi sul personale impiegato in Ravenna Capitale 2019”), abbiamo atteso che il servizio comunale Controllo di Gestione elaborasse il conto finale di Ravenna Capitale per il 2012 e fosse approvato anche, parallelamente, il consuntivo del Piano Esecutivo di Gestione per potere pubblicare al riguardo, come segue, i dati definitivi dello scorso esercizio finanziario".

COSTI DI ESERCIZIO 2012 - "I costi di esercizio assommano a 468.896 euro, pari a 39.075 di media mensile, contro 155.029 pari a 22.147 di media mensile del 2011 (sette mesi di attività) - spiega Ancisi -. Il personale a vario titolo impiegato è costato alle casse del Comune 240.129 euro, tra cui 65.313 per il personale di ruolo, 63.381 per il coordinatore Alberto Cassani, 66.816 per CO.CO.CO, 41.602 per collaborazioni professionali, 2.996 per spese varie (Inail, assicurazione dipendenti, assicurazioni missioni, franchigia dipendenti), non contando viaggi e rappresentanza (10.433). Le spese per “Allestimento convegni, mostre ed iniziative diverse” sono state iscritte a bilancio per 124.175 euro".

RIFLESSIONE - "Il personale impiegato assorbe oltre la metà dei costi ed è pari a quasi il doppio delle spese per le attività vere e proprie messe in campo - illustra l'esponente di Lista per Ravenna -. Va considerato inoltre che 75.781 euro sono andati a coprire le spese di pubblicità, in larghissima parte su giornali locali. Porto ad esempio l’ultima, approvata il 4 giugno 2013, pari a 9.135,50 euro, relativa alla pubblicazione di un allegato in un settimanale ravennate, il quale, oggettivamente, è in grado di promuovere Ravenna Capitale europea della Cultura più tra i cittadini ravennati che in Europa. Altro esempio calzante è stato il costo del Trenino europeo, pari a circa centomila euro, che, nell’ottobre 2012, ha promosso Ravenna Capitale in un tour tra alcune città romagnole. La mia opinione è dunque che i costi di apparato siano esorbitanti e quelli di contenuto abbiano una dimensione troppo locale".

I RICAVI DI ESERCIZIO Ancisi sottolinea che "i ricavi assommano a 328.000 euro, con un disavanzo di 140.896 a diretto carico del bilancio comunale. Tuttavia, 35.000 euro arrivano da altri enti pubblici (Regione, Provincia e Autorità portuale), 121.000 dalla SAPIR, società a capitale pubblico maggioritario, 100.000 dalla Fondazione Cassa di Risparmio e 50.000 dalla Fondazione del Monte, associazioni aventi finalità sociali con budget specificamente orientati a beneficio pubblico ravennate. Per cui le entrate private in senso sostanziale, derivanti dai contributi della Cna, della Confindustria, della Cmc, della Fapa e dell’Ascom, si limitano a 17.000 euro, pari ad appena il 5,2 per cento delle entrate. La candidatura in oggetto assorbe troppo denaro pubblico e della città, poco dalle attività economiche private e nulla da privati cittadini".

IRREGOLARITA' DI GESTIONE - Osserva Ancisi: "Ci sono leggi dello Stato che impongono limiti rigorosi alla spesa dei Comuni per le relazioni pubbliche, convegni, mostre, pubblicità e di rappresentanza (non oltre il 20 per cento della stessa spesa sostenuta nel 2009), come pure alle spese per il personale, in cui è compreso anche quello delle società partecipate. Nei numerosissimi atti di spesa per Ravenna Capitale relativi ad entrambe le categorie di cui sopra, se ne assicura la ricaduta entro i limiti di legge perché “nell’ambito di specifici progetti per la quota finanziata…da altri soggetti pubblici e privati”. Ma siccome non viene tenuto alcun conto della progressiva erosione di tale dichiarata copertura, niente garantisce che le limitazioni non siano sforate, anche ampiamente".

Ancisi ricorda inoltre che "il 4 febbraio scorso avevo dunque chiesto al direttore generale del Comune la dimostrazione che le spese di Ravenna Capitale del 2012 per le relazioni pubbliche, convegni, mostre, pubblicità e di rappresentanza e per le assunzioni di personale, nonché la loro esclusione dal conteggio dei limiti di legge imposti al Comune per tali categoria di spesa, non superi l’entità dei contributi ricevuti “da altri soggetti pubblici e privati”. Non avendo ricevuto il riscontro richiesto, rivolgo pari richiesta al segretario generale del Comune, che ha compiti di verifica della legittimità degli atti dell’amministrazione comunale, prima, eventualmente, di chiederlo alla Corte dei Conti, al cui severo controllo tale materia è sottoposta".

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