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Ravenna 2019, Ancisi polemizza: "Servono iniziative importanti"

E' quanto afferma il capogruppo di Lista per Ravenna, Alvaro Ancisi, il quale evidenzia che "non c’è niente di male in una collaborazione tra antagonisti nel segno del vinca il migliore".

"Lascia un po’ sconcertati la conferenza stampa indetta dal Comune di Ravenna per celebrare una specie di gemellaggio con Matera in vista della candidatura a capitale europea della Cultura 2019, a cui concorrono entrambe le città". E' quanto afferma il capogruppo di Lista per Ravenna, Alvaro Ancisi, il quale evidenzia che "non c’è niente di male in una collaborazione tra antagonisti nel segno del vinca il migliore".

"Ma, analogamente alla precedente manifestazione del Treno express Romagna, il movimentismo dello staff di Ravenna 2019, diretto dall’ex assessore Cassani, sembra agitare la candidatura di Ravenna in ambiti alquanto straprovinciali, quasi da campanile, che, lungi dal realizzare progetti capaci di esaltare le valenze culturali della nostra città, perdono di vista il respiro europeo che deve vivacizzare la competizione - aggiunge Ancisi -. Viene da chiedersi, a proposito della “consapevolezza - vantata ai giornalisti - che il lavoro finora compiuto sarà comunque utile alla comunità”, cosa resterà di quanto finora prodotto, e con quale profitto nel caso che la candidatura non vada a buon fine".

"Si pensa veramente che l’Europa si convinca di scegliere Ravenna, ad esempio, col trenino romagnolo o con le iniziative di cui ai due ultimi impegni di spesa del 22 e 26 febbraio, rispettivamente per installare un cartellone pubblicitario nell’aeroporto di Bologna al costo di 13.310.000 euro per un anno, e per lo spostamento del sito web in una nuova piattaforma a 4.041? - si chiede Ancisi -. O per organizzare una mostra a Bruxelles, dove se ne impiantano (lo dico da esperto conoscitore) dieci al giorno di ogni genere? E in che modo “resteranno utili alla città” passata la festa? Vorremmo cioè che si producessero progetti di spessore che lasciano il segno, non attività di mera animazione mediatica".

"Convinti come siamo che la candidatura di Ravenna debba essere sostenuta al meglio, ma non per questo senza valutarne il modo e la qualità, oltreché dei contenuti, anche della spesa, non accettiamo che in conferenza stampa, al riparo dall’essere contraddetti, si faccia riferimento a “diffidenze” e “polemiche” che nella nostra città chiamano in causa Lista per Ravenna, a cui sola fa capo una  valutazione non acquiescente della gestione di Ravenna 2019. Tanto più se si spacciano affermazioni non veritiere - evidenzia Ancisi -. Si dice che Matera ha speso finora 380 mila euro per la struttura e 200 mila per gli eventi, mentre a Ravenna la struttura è costata nel 2012 poco più di 250 mila euro?".

"Va precisato, allora, anche se a noi importa che siano spesi bene i soldi di Ravenna a prescindere da come lo siano altrove, che la struttura di Ravenna (personale dipendente e CO.CO.CO) è costata 88.546 nei sette mesi di attività del 2011 e 257.541,43 nel 2012 (in tutto 346.087,43, poco meno che a Matera)", sottolinea il capogruppo in consiglio comunale di LpRa.

Continua Ancisi sottolineando che "il direttore di Matera 2019, Paolo Verri, vanta un curriculum tecnico di caratura internazionale, tra cui gli incarichi di direttore del Comitato Italia 150 e dell’Associazione Torino internazionale: quello di Ravenna un curriculum esclusivamente politico di dipendente di partito e di assessore comunale".

Ancisi continua sottolineando che "il resto dei costi di Ravenna 2019 è di 66.483 euro per il 2011, aggiungendo ai quali i costi del 2012, non divulgati fino a che non sarà stato approvato il conto consuntivo di tale anno dal consiglio comunale, saranno abbondantemente superati i 200 mila di Matera e nel totale tra personale ed eventi anche i 580 mila della città lucana".

"A tal riguardo, resto in attesa, dal 4 febbraio scorso, di avere risposta dal direttore generale del Comune di Ravenna alla richiesta di un resoconto dettagliato delle spese di Ravenna 2019 per relazioni pubbliche, convegni, mostre, pubblicità e di rappresentanza, essendo necessario dimostrare, come finora non si è fatto, che siano almeno rispettati i limiti di legge - conclude il leader di LpRa -. Quanto sopra perché nessuna nobile e condivisa finalità politica giustifica la carenza di trasparenza e di chiarezza sulla spesa di denaro pubblico".

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