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Ravenna 2019, divampa la polemica sui costi: "La matematica non è un'opinione"

Alvaro Ancisi, capogruppo in consiglio comunale di Lista per Ravenna, torna sulla polemica dei compensi allo staff impegnato sul progetto "Ravenna 2019"

"Ho compiuto un atto di trasparenza. I dati che ho pubblicato non possono essere smentiti perché li ho chiesti e ricevuti dagli uffici del Comune. È come se avessi offerto a tutti un caffè. Chi lo vuole gustare nella sue essenza lo beve com'è. Chi lo vuole edulcorare lo inzucchera a volontà. Del resto la matematica non è un’opinione". Alvaro Ancisi, capogruppo in consiglio comunale di Lista per Ravenna, torna sulla polemica dei compensi allo staff impegnato sul progetto "Ravenna 2019".

Ancisi si è detto perplesso "sull’assicurazione che “i costi della struttura ammonteranno complessivamente a circa 200mila euro in media all'anno per il 2012 e 2013, comprensivi di imposte, contributi e oneri sociali”. Per il 2012 si vedrà quando si avrà il conto consuntivo del Comune, tra qualche mese. Per il 2013 serve la sfera di cristallo. È però certo che nel 2011, da quando le spese sono state contabilizzate, cioè solo dal 13 giugno, il Controllo di gestione del Comune ha registrato una spesa di 155.029 euro. Siccome il 2012 e il 2013 sono di 12 mesi ciascuno, e dato che la macchina di Ravenna 2019, personale compreso, ha marciato a pieni giri solo da dal 2012, raccomanderei maggiore prudenza nelle assicurazioni".

Per Ancisi "dovrà essere anche dimostrato che “la maggioranza dei costi per la candidatura di Ravenna non è a carico del bilancio comunale”. Fino ad oggi, i contributi esterni assommano a 332 mila euro, di cui circa la metà provengono da altri enti pubblici del territorio e quasi l’altra metà dalle Fondazioni Cassa di Risparmio e Banca del Monte, anch’essa dunque dalle risorse del territorio. Finché nulla si saprà di ulteriori eventuali contributi, è azzardato dire che copriranno la maggioranza dei costi dell’intero progetto".

Al capogruppo in consiglio comunale di Lista per Ravenna non interessa "quello che un dipendente del Comune si mette in tasca alla fine del mese, bensì quello che costa alle casse del Comune. Non posso che confermare, a proposito del responsabile del progetto in questione, l’ex assessore Cassani, che egli ora, come dipendente, costa al Comune 64.545 euro l’anno. Poco? Tanto? Ognuno giudichi da sé".-

Ancisi contesta il "silenzio totale sull’aspetto della legittimità di tutte le spese, di cui ho chiesto la puntuale dimostrazione. Le spese dei Comuni per le relazioni pubbliche, convegni, mostre, pubblicità e di rappresentanza (quelle di Ravenna 2019 sono quasi tutte di tali specie) non devono superare del 20 per cento quelle del 2019 e le spese per il personale assunto transitoriamente devono essere contenute nel limite del 50 per cento rispetto al 2009 stesso. Per evitare di dovere conteggiare quelle di Ravenna 2019 entro tali limiti non basta copia-incollare, su ogni atto di spesa, che sono coperte da entrate provenienti da altri soggetti esterni. Bisogna accertarlo e dimostrarlo puntualmente, come ho chiesto di fare. La Corte dei Conti non si accontenta".

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