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Aggressione al sindaco, Ancisi (LpRa): "Degrado colpa della droga"

Alvaro Ancisi, capogruppo in consiglio comunale di Lista per Ravenna, esprime la sua solidarietà al sindaco Fabrizio Matteucci, vittima di un tentativo di aggressione

"Senza l'intervento delle forze dell'ordine sarebbe potuto andare peggio al sindaco, come ai cittadini qualunque, non esclusi turisti e visitatori della città, che si fossero trovati a passare di lì". Alvaro Ancisi, capogruppo in consiglio comunale di Lista per Ravenna, esprime la sua solidarietà al sindaco Fabrizio Matteucci, vittima di un tentativo di aggressione nei pressi dei giardini Speyer da parte di un cittadino tunisino di 24 anni, già noto alle forze dell'ordine.

Ancisi ricorda di aver chiesto al sindaco di "adottare entro un mese azioni e provvedimenti risolutivi in zona stazione". "Un mese - osserva - è il termine giusto, niente affatto strumentale, perché si possa poi verificare in consiglio comunale cosa sia stato concretamente avviato, affinché - dicevo - “i cittadini rispettosi della legge”, a cui ora possiamo aggiungere il sindaco stesso, “possano tornare a transitare a piedi, sostare e frequentare gli esercizi pubblici nella zona dei viali Farini e Pallavicini e dell’Isola San Giovanni/Giardini Speyer, ripulita dai delinquenti e dai mal viventi”.

Continua il consigliere comunale: "Non negheremo al sindaco ciò che chiede quasi con le stesse parole (“appoggio di tutti nell'opera da un lato contro il degrado e dall'altro per spazzare via i delinquenti e gli spacciatori che ci sono nella zona stazione”). Noi rispettiamo il sindaco, ma lui deve rispettare noi. L’accusa secondo cui “chi dice che Ravenna è una città degradata o è in malafede o ha lui un degrado mentale e vede il degrado dove non c'è”,  da lui ripetuta alla vigilia di Natale e il 2 gennaio in occasione del saluto al nuovo prefetto, è inaccettabile, oltreché offensiva, a prescindere che, alla luce della dichiarazione di cui sopra, gli potrebbe essere restituita".

"Siamo certi - chiosa il leader di Lista per Ravenna -. che nelle città in cui prima aveva operato il nuovo prefetto - il vero valore aggiunto della presenza dello Stato a Ravenna - le zone della stazione fossero altrettante “zone calde”. A queste lui si è riferito. Non è corretto generalizzare impropriamente questa affermazione. Ad esempio, nei capoluoghi delle province confinanti col comune di Ravenna, queste zone sono solo tiepide, o anche meno. Dobbiamo raffreddare anche la nostra".

"Le ordinanze anti-alcol (vendita vietata di alcolici nei distributori automatici della zona calda, ndr) vanno bene, ma, diversamente da quelle precedenti, devono essere rigorosamente applicate e non escludere le strade confinanti coi viali della stazione, come via di Roma - osserva Ancisi -. Occorre anche non penalizzare le attività commerciali di qualità, quali alberghi e ristoranti. Bisogna però avere coscienza che, contrastando il consumo e quindi l’abuso dell’alcol, si combatte l’effetto, non la causa del degrado, che è lo spaccio della droga".

"La zona della stazione è diventata una vera e propria centrale di tale spaccio, a servizio di un bacino largamente extraprovinciale, punto formidabile di attrazione, purtroppo, anche per gli studenti delle scuole, e non soltanto di quelle esistenti sul posto. Dev’essare stroncata. Ne va di mezzo anche la salute, non solo fisica, delle nostre nuove generazioni - conclude il consigliere -. Appuntamento dunque tra un mese, in consiglio comunale, certo non per conoscere le attività delle forze dell’ordine giustamente coperte da riserbo, ma per fare il punto sulle strategie e i piani operativi che nel frattempo saranno stati disposti e per valutare i primi progressi. Alla presenza del prefetto? Magari".

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