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Venerdì, 19 Aprile 2024
Politica

"Togliere l'Imu alle case in comodato ai figli": la richiesta di Ancisi (LpRa)

Il leader di Lista per Ravenna ricorda che "il sindaco ha condotto una campagna di stampa strabocchevole per gloriarsi dell’applicazione del decreto 102 al cambiamento della Tares con la Tia"

Togliere l'Imu dalle abitazione in comodato d'uso ai figli. La richiesta al sindaco Fabrizio Matteucci arriva da Alvaro Ancisi, capogruppo in consiglio comunale di Lista per Ravenna. "Migliaia di famiglie ravennati  hanno dato in comodato gratuito l’alloggio di cui sono proprietarie a genitori o figli in possesso di nessun altra abitazione, alle quali, anche se spesso hanno uno scarso o addirittura minimo reddito, il Comune di Ravenna, a differenza di molti altri, ha imposto l’IMU capestro delle seconde case, pari al 10,2 per mille", esordisce Ancisi.

Continua Ancisi: "Tuttavia, il decreto governativo 102 del 2013, in vigore dal 30 ottobre, allo stesso modo con cui ha consentito ai Comuni di applicare al servizio rifiuti il pagamento non più della Tares, ma della Tia, ha dato loro anche la facoltà di “equiparare all’abitazione principale” le abitazioni non di lusso “concesse in comodato…a parenti in linea retta entro il primo grado che le utilizzano come abitazione principale”, disponendo anche che “ciascun Comune dovrà definire i criteri e le modalità per l'applicazione dell'agevolazione in questione, compreso il limite dell'indicatore della situazione economica equivalente (Isee) al quale subordinare la fruizione del beneficio”. Ora, dunque, non esiste più alcun impedimento di legge a venire incontro alle famiglie meno abbienti considerando come prima casa le abitazioni da loro date in uso gratuito a genitori e figli che non ne possiedono nessuna. Tali famiglie, considerando l’impegno del Governo ad abolire l’IMU prima casa per tutto il 2013, verrebbero esonerate dal pagamento di questa tassa. Anche per loro, come per tutte le altre prime case, il 5 per mille, pari all’aliquota originaria stabilita dalla legge per le abitazioni principali, sarebbe rimborsato al Comune dallo Stato".

Il leader di Lista per Ravenna ricorda che "il sindaco ha condotto una campagna di stampa strabocchevole per gloriarsi dell’applicazione del decreto 102 al cambiamento della Tares con la Tia. Provvedimento “facile”, perché non ha nessun effetto sul bilancio comunale. Esso, però, rinvia al 28 febbraio 2014 il pagamento da parte dei cittadini della sopratassa di 30 centesimi per metro quadrato di immobile posseduto, dovuta allo Stato sul 2013, e scarica sulle loro bollette del 2014 anche i mancati ricavi (ufficiosamente valutati in circa 3 milioni di euro) di Hera, gestore del servizio rifiuti, a causa del passaggio dalla Tares alla Tia, come pure i costi subiti da Hera stessa per la smobilitazione, a meno di due mesi dalla chiusura dell’esercizio 2013, del complesso apparato organizzativo messo in campo sulla Tares e per la costruzione del nuovo apparato sulla Tia".

"Il sindaco si è però nuovamente dimenticato degli alloggi concessi in comodato ai parenti di primo grado, come se il decreto 102 lo avesse letto solo per metà - prosegue Ancisi -. Certo, bisogna fare delle scelte di bilancio, perché alle giuste riduzioni di entrate devono corrispondere sacrosanti risparmi sulle spese meno o per niente utili. Ma questo vuol dire amministrare una comunità, non spremerla. Per richiamare il sindaco e il consiglio comunale ai doveri conseguenti a quanto sopra esposto, presenterò i necessari emendamenti al provvedimento, in discussione giovedì prossimo, di applicazione nel nostro Comune del decreto 102, che è non solo Tia/Tares".

Conclude Ancisi: "Sul voto Lista per Ravenna si comporterà di conseguenza, perché nessuna campagna imbonitrice potrà mai impedirci di capire dove stia la verità e di comunicarla ai cittadini che non vogliono farsi prendersi in giro; ma soprattutto perché noi siamo dalla parte delle famiglie, soprattutto se meno abbienti, coi fatti e non con le vuote parole di una sedicente “sinistra”".

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