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Ravenna in Comune attacca: "Sulla transizione energetica si procede a passo di gambero"

"Per avere un’idea di cosa non va nella cosiddetta transizione energetica, portiamo due esempi ravennati", scrive Ravenna in Comune

Ravenna in Comune interviene con una nota sul tema della transizione energetica: "Per avere un’idea di cosa non va nella cosiddetta transizione energetica, portiamo due esempi ravennati. Uno è di transizione energetica “vera”, ossia riguarda la produzione di energia da fonti rinnovabili, vento e sole, attraverso l’impianto al largo di Ravenna di una serie di pale eoliche e di pannelli fotovoltaici. Si tratta del cosiddetto progetto Agnes. L’altro è un tipico esempio di “finta” transizione energetica spacciato per autentico con la benedizione della Ue. Si tratta della richiesta presentata entro il termine del 16 marzo all’agenzia europea Cinea, per farsi finanziare la presunta cattura della CO2".

Prosegue Ravenna in Comune: "Il primo progetto deve ricorrere al cosiddetto mercato (tranne per un contributo di poco superiore al 3% del valore complessivo) per implementare un progetto completamente definito e già in fase di Via. Per il secondo, invece, rivela la stampa, «Ravenna chiederà all'Europa oltre 1,5 miliardi» ossia la copertura dell’intero costo, giacché, si precisa, «la richiesta è su un dossier che supererà abbondantemente il miliardo e mezzo di euro»". L’utilizzo di fonti rinnovabili come il vento e il sole risponde pienamente alla domanda di sostenibilità della produzione di energia senza che questa dia luogo all’emissione dei gas climalteranti che stanno innalzando la temperatura del pianeta oltre il punto di non ritorno. Si tratta di tecnologia sicura e collaudata e, dove messa in opera, ha prodotto l’ulteriore vantaggio di ridurre la dipendenza dalle forniture estere, oggi particolarmente importante. La cattura e lo stoccaggio di uno dei gas climalteranti, la CO2, invece, è una tecnologia ancora sperimentale, che ha accumulato pressoché ovunque fallimenti, con l’unica eccezione dell’Islanda le cui caratteristiche geologiche, però, ne fanno un caso unico a livello planetario e pertanto non replicabile". 

"Quando, il 16 luglio 2019, il Consiglio Comunale approvò la Mozione per dichiarazione di Emergenza Climatica, Ravenna in Comune avvertì il Sindaco: 'Noi chiediamo che l’impegno di oggi non sia volto solo a tranquillizzare le nostre coscienze, ma deve essere lo stimolo per un nuovo modo di fare politica. Questo documento deve incentivare le nostre scelte energetiche, portandoci verso l’elettrico rinnovabile, per abbandonare definitivamente il fossile. Questi sono quindi gli impegni che dovremo prendere quotidianamente, dovremo essere coerenti rispetto ciò che riporta questa mozione. Ricordiamoci che, malgrado i nostri tentativi di distruzione, la natura si salva e si ripara sempre. Chi invece rischia di estinguersi per le proprie azioni è l’uomo'. Ci sembrano parole di immutata attualità. Purtroppo quello che da allora è immutato è anche l’atteggiamento verso la transizione energetica. Si avanza col passo del gambero in attesa del prossimo prevedibile disastro dovuto al clima".  

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