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Mensa scolastica, Bakkali replica a Grandi (LpRa): "Ha dato un quadro inesatto"

E' immediata la replica dell'assessore Ouidad Bakkali al consigliere comunale di Lista per Ravenna, Nicola Grandi, che lunedì ha presentato un'interrogazione al sindaco Fabrizio Matteucci in merito al servizio di mensa scolastica

E' immediata la replica dell'assessore Ouidad Bakkali al consigliere comunale di Lista per Ravenna, Nicola Grandi, che lunedì ha presentato un'interrogazione al sindaco Fabrizio Matteucci in merito al servizio di mensa scolastica. “Innanzitutto occorre distinguere le situazioni delle scuole elementari e delle scuole dell’infanzia che presentano un’organizzazione e una tariffazione diverse", esordisce l'assessore.

"Per quanto riguarda le primarie, sono i dirigenti scolastici, in autonomia, a decidere quando partire con il tempo pieno, e quindi con il servizio mensa, che noi siamo pronti a fornire dal giorno in cui ci viene richiesto - continua Bakkali -.  Il consigliere Grandi le ha confuse, anche per quanto riguarda le tariffazioni, dando un quadro a mio parere inesatto e superficiale”.

“Per quanto riguarda le elementari – chiarisce ulteriormente Bakkali - il calendario scolastico e la data di inizio dell’orario pomeridiano, e quindi del servizio mensa, sono totalmente in capo all’autonomia dei dirigenti scolastici, che in base ad esigenze didattiche ed organizzative decidono quando fare entrare in vigore il tempo pieno e quindi il servizio mensa. Nel dettaglio, un istituto comprensivo comincia il 18 settembre, la maggioranza il 23, alcune prime classi il 30. Il servizio mensa viene attivato dal Comune a seconda della richiesta dei dirigenti stessi".

"Discorso diverso va fatto per le scuole dell’infanzia, dove il servizio mensa comincia il primo giorno di scuola - chiosa l'assessore -. Analoga distinzione tra elementari e scuole dell’infanzia va fatta per quanto riguarda le modalità di pagamento: nelle scuole elementari non si paga a forfait ma a pasto, quindi non è affatto vero quanto afferma il consigliere Grandi e cioè che le famiglie pagano tariffa piena per un quarto del servizio reale. Nelle scuole dell’infanzia la tariffazione è invece a forfait ma per quanto riguarda il mese di settembre si applica uno sconto del 50 per cento”.

LA REPLICA - "Se l’assessore Bakkali avesse avuto il buon gusto di leggere la mia interrogazione e non di sfogliare il maggior quotidiano locale che sulla vicenda ha fatto (lecitamente) una analisi più approfondita aggiungendo alcuni elementi ed alcune valutazioni, si sarebbe accorta almeno di due cose - replica Grandi -. La prima: da nessuna parte, nell’interrogazione, si parla di SOLE scuole elementari o dell’infanzia ma piuttosto genericamente di ”scuole” intendendosi come tali le scuole elementari per semplificazione e non per ignoranza: il quadro da me fornito non è pertanto “inesatto e superficiale” ma anche ammesso che così fosse, e svelato questo mio imperdonabile errore, il problema rimane, e dall’assessore non è arrivata nessuna risposta, se non il demandare decisioni (e quindi responsabilità) ai dirigenti scolastici".

"La seconda precisazione va riferita alla tariffazione a forfait: la domanda che pongo è dove avrei scritto che “le famiglie pagano tariffa piena per un quarto del servizio reale” - prosegue l'esponente di Lista per Ravenna -. La verità è che anche in questo caso, per l’imperdonabile semplificazione di cui sopra, non ho fatto distinzione fra scuole dell’infanzia e primarie alludendo semplicemente al fatto di come la nostra amministrazione non abbia mai voluto affrontare questo aspetto, ascoltando le istanze dei cittadini, rappresentate anche in una petizione che raccolse migliaia di firme, cittadini cui la cosa non piace affatto".

"L’obiettivo dell’interrogazione era e rimane comunque quello di provare ad aprire una discussione che possa condurre alla soluzione del problema, possibilmente senza polemiche, ma dato che dall’assessore sono arrivate solo giustificazioni, rimandi e nessuna risposta non mi resta che riproporre la domanda, facendo io questa volta una proposta: quella che l’amministrazione inviti, nei modi e nei termini che ritiene opportuni i dirigenti scolastici ad attivarsi per fare sì che le date di apertura delle scuole primarie e delle mense scolastiche coincidano il più possibile. Troppo complicato?", conclude Grandi.

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