400 firme per un semaforo tricolore fra via Battuzzi e via Bovini

Un semaforo tricolore tra via Battuzzi e via Bovini. E' quanto chiedono i residenti della zona, che hanno potuto contare del sostegno di Lista per Ravenna. La lista civica di Alvaro Ancisi ha così avanzato una petizione che in poche settimane ha raccolto 400 firme. Il documento, che è stato presentato venerdì mattina gli uffici dell’URP del comune, "chiede semplicemente, a sua volta, la trasformazione del semaforo da lampeggiante a tricolore veicolare/pedonale", spiega il consigliere Nicola Grandi.

Il consigliere ricorda che il 31 luglio scorso l'assessore Corsini in una lettera aveva spiegato che “l’installazione dell’impianto semaforico avrebbe potuto portare pesanti ricadute sul sistema ambientale per effetto degli accodamenti che si potrebbero verificare sulle vie adiacenti”, rimandando le valutazioni ad un’“attenta valutazione dei dati contenuti nel piano della sicurezza stradale urbana”.

"Ad oggi, però, la situazione resta insostenibile - prosegue Grandi -. Solo per un puro caso l’elevato numero di sinistri accaduti nell’intersezione (l’ultimo in ordine di tempo fra un autobus ed un’autovettura in data 24 settembre scorso) non hanno causato danni gravi o gravissimi alle persone.
Per questi motivi, avvalendoci della collaborazione di Paolo Grassetto, una persona residente in zona la cui figlia frequenta la vicina scuola, ci siamo fatti portatori della questione ed abbiamo proposto alla cittadinanza una petizione che porta al primo posto la sua firma e al secondo quella del sottoscritto, sulla quale sono state raccolte, in poche ore, oltre quattrocento firme".

"Chi l’ha firmata è ben consapevole che i rischi di carattere ambientale sono senz’altro secondari rispetto al valore delle vite umane che, indifese, attraversano quotidianamente l’incrocio - chiosa il consigliere di Lista per Ravenna -. Va peraltro detto che la moderna tecnologia consente l’installazione di semafori “intelligenti” che, sull’esempio di quello di via Rubicone, non si attivano senza la chiamata del pedone e soprattutto prevedono tempistiche precise che non ne consentono la riattivazione senza che sia trascorso il tempo necessario a far defluire il traffico veicolare.

Grandi, "ritenendo non giustificata la posizione negativa sostenuta finora dall’amministrazione", si augura "che si voglia dare ascolto alla forte preoccupazione espressa da  questo gruppo di cittadini, letteralmente snervati da una situazione di costante pericolo da troppo tempo irrisolta e non più tollerabile".