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Tetto al numero di stranieri, il Pri: "Matteucci è responsabile e ragiona"

A parlare è il segretario del partito Luisa Babini: il sindaco "ci ha dato dei numeri e i numeri non sono da interpretare. A Ravenna nel 2000 vivevano 644 immigrati comunitari e 3960 extracomunitari"

"Il sindaco Fabrizio Matteucci sabato avanzerà delle proposte in materia di immigrazione e noi come Partito Repubblicano Italiano le valuteremo con attenzione. Quanto ha affermato il sindaco, nei giorni scorsi, è incontrovertibile". A parlare è il Segretario del partito Luisa Babini: il sindaco "ci ha dato dei numeri e i numeri non sono da interpretare. A Ravenna nel 2000 vivevano 644 immigrati comunitari e 3960 extracomunitari. Nel 2013 sono 5948 i comunitari e 13040 gli extracomunitari".

"Su questi numeri occorre ragionare per capire cosa comporta un aumento di queste proporzioni e il Sindaco si è dimostrato molto responsabile nell’aprire un dibattito e nel volere affrontare questo tema. Sarebbe da irresponsabili fare finta di niente e mettere la testa sotto la sabbia", commenta Babini, che sottolinea come ad avviso del Pri occorre capire quale livello di servizi sociali siamo in grado di garantire e di sostenere per il futuro. A Ravenna chiudono ogni giorno aziende piccole e grandi. Si perdono posti di lavoro e cala quindi la platea di quanti contribuiscono, con addizionali irpef e tasse sul reddito, a fornire il plafon dei fondi su cui il Comune conta per sostenere e aiutare i bisognosi, che aumentano sempre. E non sono solo gli immigrati ad avere bisogno di sostegno, ma anche i ravennati hanno problemi seri e si rivolgono, con sempre maggiore frequenza, ai servizi sociali per ottenere aiuti di vario genere".

Secondo l'esponente del partito dell'edera "occorre ragionare e aprire un confronto serio. Ad avviso dei repubblicani serve impostare delle politiche economiche che abbassino le imposte alle imprese. Sarebbe buona cosa se si riuscisse a dare una mano per creare nuovi posti di lavoro, e quindi nuovo reddito, ma sarebbe già molto se facessimo qualche cosa, almeno per non perdere i posti di lavoro che ci sono oggi".

Ricorda Babini che "già l’anno scorso, come Pri, in occasione del dibattito sul bilancio, che la crisi va presa dal lato delle imprese perché, se così non facessimo, aumenterebbe il numero dei disoccupati che poi si rivolgono al Comune per chiedere aiuto, e contemporaneamente calerebbero le risorse sulle quali il Comune può contare. Ma se calano le risorse, perché c’è meno reddito tassabile, come riusciremo a tenere in equilibrio il sistema di servizi sociali? Fino a che punto si può pensare di estendere il livello di welfare senza mettere in crisi le casse del Comune?".

"E’ per questi motivi che come Repubblicani riteniamo che il sindaco Matteucci abbia fatto molto bene ad aprire questo dibattito e abbia dimostrato un grande senso di responsabilità. Occorre affrontare i temi guardando al futuro e non fermandosi solo all’oggi. Occorre avere uno sguardo un po’ più lungo che Matteucci con questa posizione dimostra - conclude Babini -. E’ più demagogico affermare che siamo in grado di accogliere tutti, senza alcun limite numerico, per poi vedere la gente dormire in luoghi di fortuna, o peggio lasciata per strada, senza un minimo di  supporto, o è meglio affrontare il tema e capire quale livello ci possiamo permettere per dare  aiuto vero, (e non a parole), a chi ne ha bisogno ? Con la demagogia, e con le promesse e con le chiacchiere, non si mangia e non ci si scalda. E’ molto più serio affrontare il tema sapendo che ci sono dei limiti. Aspettiamo quindi con interesse le proposte del sindaco Matteucci".

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