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Ravenna 'Rifiutopoli' della Regione: "Inceneritore da chiudere, discarica da non ampliare"

Sempre più raccolta differenziata in Emilia-Romagna, con dati che la collocano ai primi posti in Italia: tuttavia la provincia di Ravenna è invece regredita dello 0,4%, ponendosi all’ultimo postoin Regione col 54,8%

Sempre più raccolta differenziata in Emilia-Romagna, con dati che la collocano ai primi posti in Italia. Nel 2017 ha toccato quota 64,3%, facendo registrare un ulteriore incremento rispetto al 61,8% dell’anno precedente: +2,5%. Tuttavia la provincia di Ravenna è invece regredita dello 0,4%, ponendosi all’ultimo postoin Regione col 54,8%.

"C'è molto da riflettere per la nostra città - commenta il capogruppo di Lista per Ravenna Alvaro Ancisi - Infatti, più è alta la raccolta indifferenziata, più occorre smaltirla nelle discariche o negli inceneritori che, secondo il Piano regionale dei rifiuti, entro il 2020 dovrebbero essere praticamente azzerate le une e progressivamente spenti gli altri. Il discarico e l’incenerimento del pattume sono invece rigogliosi a ridosso della città di Ravenna. La grande discarica di via Romea Nord per rifiuti solidi urbani e per rifiuti speciali assimilati, già ampliata otto volte, resta in vita insieme soltanto a quelle di Carpi e di Imola. Ravenna rischia così di servire da sola mezza regione, tanto che Hera sta portando avanti il nono ampliamento, pari a 12 mila metri quadrati, su un’area complessiva dell’impianto pari a 110 ettari posta tra il canale Cerba, che lo separa dall’oasi naturalistica di Punta Alberete, sito di importanza comunitaria (Sic) e zona di protezione speciale (Zps) e via Guiccioli. Accanto alla discarica resterà attivo anche l’inceneritore di rifiuti urbani indifferenziati, che tra gli otto esistenti in regione sarà il solo, insieme a quello di Piacenza, a non essere chiuso, alla faccia della pianificazione regionale 2019 e del programma di mandato del sindaco De Pascale, che ne prevedono la cessazione. È un impianto arcaico, che non soddisfa le tecniche più avanzate sulle emissioni in atmosfera, contribuendo alla mal aria che si respira nell’ampio raggio intorno, città e dintorni compresi. Esso pure, tra breve, a servizio di mezza regione?".

"Ovvio che quanti rifiuti indifferenziati non saranno più discaricati o inceneriti nelle altre province, tanto più Ravenna consoliderà e rafforzerà la qualifica di "Rifiutopoli", meritata grazie alle politiche degli ultimi tre decenni che hanno sacrificato l’aria vitale e l’ambiente naturale a presunti vantaggi economici pubblici, in realtà largamente privati - continua il decano dell'opposizione - La materia merita una discussione organica e approfondita in consiglio comunale, soprattutto per le ricadute, pressoché totali, sulla nostra città. Al fine di anticiparla chiedo al sindaco, anche nella sua veste di presidente della Provincia, titolare delle funzioni autorizzative sul trattamento dei rifiuti, se intende operare al fine che la raccolta differenziata dei rifiuti nella provincia sia in linea, per volume e qualità, con la prospettiva di raggiungere i livelli previsti dal Piano regionale dei rifiuti entro il 2020; l’inceneritore dei rifiuti indifferenziati di via Romea Nord sia chiuso a breve termine e con tempistica certa; la discarica dei rifiuti di via Romea Nord cessi la sua esistenza in tempi brevi, fin d’ora definiti, evitandone l’incomprensibile (stando alle direttive del Piano regionale) ulteriore ampliamento".

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