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Tassa sui rifiuti, anche il consiglio comunale si schiera contro la Tares

Il consiglio comunale di Ravenna ha approvato l'ordine del giorno della Lega Nord con il quale si chiede l'annullamento della Tares

Il consiglio comunale di Ravenna ha approvato all'unanimità l'ordine del giorno della Lega Nord con il quale si chiede l’annullamento della Tares.  La prima delibera, presentata dall’assessore all’ambiente Guido Guerrieri, ha riguardato il riconoscimento di quello che, tecnicamente, si chiama ‘debito fuori bilancio’, relativo alla somma 26milioni 724mila 274 euro.

Tale stanziamento - non previsto come voce nel bilancio del 2012 poiché la Tares è stata introdotta nel 2013- sarà da corrispondere come acconto a Hera, fornitore del servizio di gestione dei rifiuti urbani e assimilati, come compensazione al fatto che da gennaio è sospeso il pagamento delle bollette sui rifiuti da parte dell’utenza a Hera stessa.

Il Comune, dal canto suo, incasserà il corrispettivo attraverso la riscossione della Tares da parte degli utenti nelle scadenze che - come ha spiegato l’assessore Morigi con la seconda delibera - sono state fissate per: 1° rata 31 luglio 2013; 2° 30 settembre 2013, 3° a saldo con la maggiorazione di 30 centesimi al metro quadro il 31 dicembre. Tali entrate troveranno copertura nel bilancio 2013 (che verrà approvato in giugno), prevedendone l’importo sulla base delle tariffe e del regolamento applicativo che il Consiglio comunale approverà. Le delibere sono state approvate con i voti favorevoli dei gruppi Pd, Pri, Idv, Fds e M5S e l’astensione di Pdl, Lega, e Lista per Ravenna.

"Non è sufficiente a bloccare il primo dei tre acconti previsto per il prossimo luglio - esordisce il consigliere comunale del Carroccio, Paolo Guerra, - ma rappresenta un messaggio politico forte e chiaro con il quale si rispedisce al mittente questo provvedimento che non solo risulta essere difficilmente applicabile ma appesantisce ulteriormente i bilanci delle famiglie e delle imprese".

"Il Comune non può fare molto su questa legge del Governo se non subirla, ma ha il dovere di assumersi le proprie responsabilità e, laddove ne ha facoltà, ha l’obbligo di calmierare tasse e aliquote varie a carico dei cittadini e delle imprese - continua Guerra -. Se in tal senso siamo riusciti a condividere un tale documento sulla Tares, dall’altro lato va ancora rimproverato l’atteggiamento del Comune sull’Imu che, lo ricordo nuovamente, ha portato nelle casse comunali un’eccedenza di 1,28 milioni di euro sui 66 milioni versati dai ravennati".

"La Tares ulteriormente peggiorata e inapplicabile dalle modifiche apportate dal Governo Monti, si sommerà all’Imu, all’aumento dell’Iva alla Tassa di Soggiorno e ai tanti altri costi che le imprese sono costrette a subire a causa l’indeducibilità di molte spese aziendali - continua Guera -. Abbiamo appreso dall’Assessorato competente che il Comune ha formato un tavolo di lavoro che a breve si pronuncerà sui criteri di applicazione di questo tributo. Auspico che venga partorito un regolamento che trovi il sistema per tutelare, o quanto meno calmierare, la Tares per gli anziani che vivono in abitazioni di media superficie e per le imprese comprese quelle che, a prescindere dalle metrature, svolgono attività poco impattanti sulla produzione del rifiuto oppure di tipo stagionale".

"Tutele vano ricercate anche per i nuclei famigliari più sensibili e già attivi sulla raccolta differenziata o sulla consegna alle isole ecologiche i quali, invece, potrebbero subire questo tributo alla pari di altri, in quanto riferito solo alla metratura dei propri edifici - continua l'esponente del Carroccio -. La proposta approvata all’unanimità chiede al Consiglio Comunale di impegnare Sindaco e Giunta affinchè si facciano portatori della necessità di annullare la Tares al Governo Letta, di rinviare l’applicazione della tassa in questione all’anno 2014 per dare respiro agli interessati da questo ennesima imposizione fiscale e dare tempo alle amministrazioni comunali di valutare, studiare ed approntare attentamente la sua migliore applicazione, ma soprattutto per procedere immediatamente all’utilizzo del regime precedente per la gestione di tasse e tariffe relative ai rifiuti urbani, evitando così qualsiasi tipo di inconveniente economico, nonché pratico, legato al servizio rifiuti".

"L’ordine del giorno approvato a Ravenna dovrà essere inviato agli altri Sindaci del comprensorio ravennate per sensibilizzarli sull'argomento, all’Anci e ai parlamentari del territorio affinchè si facciano anch'essi portavoce di tali istanze al Governo", conclude Guerra.

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