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Ravenna2019, le riflessioni di Paolo Guerra (Lega)

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di RavennaToday

"Qualsiasi azienda e qualsiasi organizzazione che intenda confrontarsi apertamente con i propri sostenitori, in tal caso i cittadini ed i consiglieri di opposizione, ha il dovere di esporre le proprie strategie illustrando anche le risorse necessarie, quelle disponibili e quelle da ricercare per raggiungere l’obbiettivo che, sottolineo, è per me condivisibile. La Commissione tenutasi stamane sul percorso di candidatura di Ravenna Capitale della Cultura 2019 ha illustrato quanto fatto e le prossime scadenze circa la presentazione del Dossier prevista per fine anno, ma ha mancato secondo la mia opinione personale, di coinvolgere i presenti sui costi e il budget necessario appellandosi a una sorta di improbabile sensibilità dell’informazione.

Non entro nel merito delle scelte e degli eventi organizzati ad oggi in quanto sono affidati a dei “professionisti” della Cultura, non solo rappresentati dal Dr. Cassani, ma anche dal suo staff. L’incontro che ho più volte richiesto al Presidente della Commissione Sbaraglia aveva però anche lo scopo di esporre, insieme alle iniziative programmate per il futuro, un piano dei costi, un budget vero e proprio che potesse evidenziare le risorse economiche a disposizione, quelle che saranno destinate nel 2013 e, in caso, per il 2014 esprimendo anche una previsione dei contributi provenienti dai privati o da altri enti pubblici.

Ritengo che i consiglieri e gli esperti della Commissione competente debbano essere messi a conoscenza delle risorse qui destinate a priori, e non attraverso la richiesta di accesso agli. Nel corso del 2012 il progetto Ravenna 2019 ha assorbito 605mila Euro di cui 237mila Euro del Comune e 368mila Euro provenienti da contributi di Enti pubblici e privati (Regione, Provincia, Fondazioni, società miste privato e pubblico).

Esprimo invece forte contrarietà su quanto esposto da alcuni consiglieri comunali che ritengono “normale” portare avanti iniziative di qualsiasi tipo senza per questo correlarle all’aspetto economico o che affermano non sia necessario lasciare qualcosa di tangibile per la nostra città a prescindere dall’ottenimento dell’obbiettivo. Lasciare delle infrastrutture durante il percorso di Ravenna 2019 non è tanto e solo riferito all’aspetto di asfaltare una strada, ma può prevedere l’abbellimento della nostra città con una opera scultorea o un mosaico che rappresentano qualcosa di più rispetto ad un drago dipinto sulla parete di uno stabilimento industriale abbandonato".

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