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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Razzismo in hotel, il sindaco: "La Romagna è aperta, l'unico indietro è l'albergatore"

Il sindaco di Cervia Luca Coffari è intervenuto in merito alla vicenda di discriminazione razziale riguardante un albergatore cervese che ha deciso di non assumere ragazzi di colore in sala nella sua struttura ricettiva

Il sindaco di Cervia Luca Coffari è intervenuto in merito alla vicenda di discriminazione razziale riguardante un albergatore cervese che ha deciso di non assumere ragazzi di colore in sala nella sua struttura ricettiva. "E’ un fatto di particolare gravità che non appartiene alla cultura della nostra città e che nulla ha a che fare con la nostra realtà lavorativa e imprenditoriale, che da sempre si avvale di maestranze provenienti da ogni luogo e da ogni parte del mondo, senza mai effettuare discriminazioni di razza, etnia e di religione. La risposta data dall'albergatore al lavoratore è doppiamente grave, perché non solo inaccettabilmente discriminatoria, ma perché offensiva anche nei confronti del nostro sistema turistico-imprenditoriale, in quanto la Romagna si è sempre dimostrata una terra aperta con una mentalità e un sentire comune che vivono di integrazione, rispetto e correttezza. Purtroppo mi preme sottolineare che qui “l'unico indietro è il singolo albergatore”. Chiunque può verificare come nelle nostre attività siano integrati lavoratori italiani e stranieri ormai da anni e come la nostra comunità abbia fatto e continui a fare dell'integrazione un valore fondamentale per la crescita futura".

Anche la sezione di Ravenna di Sinistra Italiana ha espresso la sua vicinanza al lavoratore discriminato. "La Costituzione della Repubblica Italiana enuncia all’articolo 3 il principio di eguaglianza: "Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali". La normativa in materia di parità di trattamento e non discriminazione sul lavoro rappresenta un’attuazione di tale principio generale. Sinistra Italiana Ravenna esprime massima solidarietà a Paolo, lavoratore stagionale che si è visto rifiutare il posto di lavoro per il colore della pelle. Riteniamo questo episodio molto grave, lesivo della dignità personale e contrario alla legge. Auspichiamo che istituzioni e sindacato facciamo il possibile per ripristinare la giustizia, anche se l’umiliazione e la mortificazione restano".

"Federalberghi Cervia sa che gli imprenditori cervesi credono nel valore dell’ospitalità e praticano da sempre la cultura dell’accoglienza nei confronti dei turisti e dei lavoratori. Non a caso più di un albergatore si è proposto per offrire al giovane Paolo, di origine brasiliana, un’opportunità di lavoro, mentre giunge notizia che l’imprenditore coinvolto si è già attivato per rimediare all’errore commesso". Il presidente Federalberghi Cervia, Maurizio Zoli, ha dichiarato che gli albergatori cervesi "credono nei valori dell’ospitalità, inclusiva e aperta a tutti, nella quale affonda le sue radici il turismo della riviera romagnola, e della professionalità, che non conosce colore della pelle o credo religioso".

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