rotate-mobile
Giovedì, 28 Marzo 2024
Politica

"Il referendum sull'acqua? Una beffa per i cittadini"

"Ieri sera si è svolta una commissione società partecipate del Comune di Lugo, congiutamente con il Consiglio Comunale, il tema discusso è stato quello dei possibili scenari post referendum, in particolare sul tema dell'acqua e dei servizi"

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di RavennaToday

Ieri sera si è svolta una commissione società partecipate del Comune di Lugo, congiutamente con il  Consiglio  Comunale,  il tema  discusso è stato quello dei possibili scenari post referendum, in particolare sul tema dell'acqua e dei servizi, ospiti d'onore il presidente Brandolini ed il direttore Mazzoni di Hera.
 
Se qualcuno ancora non l'avesse capito, i primi due queusiti referendari, banalmente chiamati per l'acqua pubblica, sono stati una vera e propria presa in giro per cittadini, la conferma e venuta ascoltando la relazione precisa e senza esitazioni della dirigenza di Hera, infatti ci siamo resi conto che, non è mai stata messa in discussione la proprietà delle reti,  ma solo la possibilità da parte dei privati di partecipare all'erogazione del servizio, cosa auspicata per incentivare gli investimanti necessari, ora però impedita dal risultato sul primo referendum.
 
La cosa più preoccupante però è togliere la quota di remunerazione del capitale dalla bolletta, perchè questo vuol dire pregiudicare non solo gli investimenti, ma il servizio stesso in tutta la sua complessità, infatti con la remunerazione di circa 7%, più l'adeguamento al costo del denaro, Hera ha un risultato utile pari a zero, quindi immaginate cosa vuole dire togliere una quota pari a circa 70 milioni di euro da un bilancio che prevede per i prossimi due anni oltre cinqucento milioni di euro di investimenti, minimi e necessari per  dare risposta non solo alla necessità delle nostre città ed ai cittadini ma anche a nuove e più stringenti normative Europee in materia di depurazione delle acque reflue.
 
il Sindaco Cortesi da parte sua e stato confortato dalle rassicurazione del Presidente Brandolini,l il quale ha confermato la volontà di portare a termine l'l'attuale convenzione con l'AATO che terminerà il 31 dicembre del 2012, nonostante  per questo non ci siano più le condizioni economiche, inquanto  verranno a mancare una buona parte degli introiti necessari dovuti all'esito del quesito referendario n°2.
 
Inoltre lo stesso Sindaco ha auspicato in maniera maliziosa, che il governo metta subito mano ad un a legge che in buona sostanza  risponda al risultato referendario, ma che allo stesso tempo lo aggiri per permettere alle socuietà multiutility di poter continuare ad operare ed esistere, un pò come dire, adesso arrangiatevi, loro hanno fatto e mangiato la frittata il governo pensi come lavare i piatti!
 
A questo punto mi chiedo ma, tutti gli slogan utilizzati in campagna elettorale, tutte quelle pagine di giornale e di trasmissioni televisive, con le quali i partiti della sinistra prefiguravano un mondo nuovo, più equo e rispettoso delle fasce deboli, l'eliminazione della speculazione su un tema come quello dell'acqua cosa ha realmente portato?, la risposta e chiara nessun cambiamento dal punto di vista societario su una società come Hera che è a tutti gli effetti una società a maggioranza pubblica, ma con finalità assolutamente private, ed un disastro economico dovuto  alla mancata remunerazione del capitale investito, che obligatoriamente si trasformerà o in una mancata erogazione del servizio oppure in un aumento delle tariffe e delle bollette.
 
a mio avviso l'obbiettivo dovrebbe essere quello di promuovere un'utilizzo più corretto dell'acqua, pensate noi utilizziamo qcqua potabile per lavare la macchina innaffiare il giardino e mandare avanti il ciclo produttivo, perpetrando un scempio in particolare verso chi l'acqua non cè l'ha neanche per vivere, dovrebbero essere  studiate  strategie per il riutilizzo dell'acqua di depurazione ed la divisone tra qcqua industriale ed acqua potabile, purtoroppo questo ad oggi non è più possibile e la responsabilità è tutta  di quei partiti che ingannando la buona fede della gente per ragioni di bottega e di opportunita politiche, hanno sacrificvato gli interessi comuni e la possibilità di avere servizi decenti ed adeguati nelle nostre città.
 

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

"Il referendum sull'acqua? Una beffa per i cittadini"

RavennaToday è in caricamento