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Ricerca idrocarburi, il M5S rintuzza l'assessore Guerrieri

"Dispiace aver dovuto replicare per le rime all’Assessore all’Ambiente Guerrieri durante la commissione conoscitiva sui sondaggi per la ricerca di idrocarburi nel nostro territorio"

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di RavennaToday

Dispiace aver dovuto replicare per le rime all’Assessore all’Ambiente Guerrieri durante la commissione conoscitiva sui sondaggi per la ricerca di idrocarburi nel nostro territorio.

Continuiamo a ritenere, infatti, che l’informazione alla cittadinanza su temi così importanti dovesse avvenire molto prima di quando sono stati organizzati gli incontri pubblici (gennaio 2013) e molto prima, soprattutto, che l’accordo fosse siglato.

I tecnici di Enel hanno infatti ricordato che da oltre un anno e mezzo il progetto è in cantiere: riesce difficile pensare che il Comune di Ravenna non sapesse nulla di quanto era in programma sul proprio territorio. Ad ottobre 2012 risale il parere favorevole della giunta regionale, parere lo sottolineiamo, tra le altre cose anche in disaccordo con le normative antirumore.

Ci potrà chiedere forse, l’Assessore, che senso ha informare i cittadini su cose in cui il Comune ha minima voce in capitolo. Ci chiediamo noi, allora, che senso ha informarli poco prima che queste accadono, se non fosse per l’obbligo di doverle rendere pubbliche.

A nostro avviso, prescindendo da questo obbligo, riteniamo che sia giunto il momento, come sta accadendo in molte parti d’Italia (Belice, proprio nei confronti di Enel Longanesi, Bassa Reggiana, zone del Ferrarese, solo per citarne alcune) che i Sindaci decidano di assumere una posizione precisa nei confronti della salvaguardia del proprio territorio quando sia già minato in alcuni casi dal recente sisma, in altri dalla subsidenza, vietando estrazioni di idrocarburi dal sottosuolo.

Il tutto in accordo con quanto stabilito dalla risoluzione regionale che impegna la Regione a negare il permesso di effettuare sondaggi in territori soggetti alla subsidenza, risoluzione bellamente ignorata (come, del resto, le normative antirumore), e in accordo anche con quanto rilevato dai tecnici comunali, che sottolineano come, a causa appunto della subsidenza, le future trivellazioni dovranno essere fatte con tutte le garanzie del caso.

Quali, ci domandiamo? Come sarà possibile garantire che i prelievi non danneggeranno il già precario equilibrio del nostro sottosuolo? E come verranno risarciti gli eventuali danni, dato che saranno permanenti ed irreversibili? Non si capisce, tra l’altro, perché i prelievi di acqua dai pozzi artesiani siano osteggiati, e quelli di idrocarburi no.

Ecco, davanti a tutto ciò, riteniamo che una informazione capillare e tempestiva avrebbe potuto consentire al Comune, se non di opporsi direttamente a quanto accadrà sul proprio territorio, almeno di mettere tutti i cittadini in condizione di poter decidere consapevolmente se consentire o meno l’accesso ai tecnici di Enel (e di tutti coloro che effettueranno simili indagini, dato che pare che i permessi non siano solo quello in oggetto) sulle proprie proprietà. Noi ci batteremo affinché il Comune si impegni nel fornire assistenza ed informazione a tutti i cittadini e, allo stesso modo, a richiedere un fondo cauzionale a garanzia dei danni che questi dovessero subire.

Le lamentele a cui facevamo riferimento erano quelle seguite ai primi incontri pubblici di Bagnacavallo, e ci dispiace che l’Assessore abbia ritenuto di giudicare strumentale l’uso delle stesse in concomitanza con la campagna elettorale. Che il tema sia per noi fondamentale a prescindere glielo dimostreremo continuando ad informare i cittadini e a batterci per la tutela dei loro diritti. In affiancamento a quanto vorrà fare il Comune e a quanto sta facendo, ne diamo atto, ora, per chiarire la questione.

Francesca Santarella, consigliere Movimento 5 Stelle

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