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Rifiuti, il Pri: "Importante alleggerire la pressione fiscale alle imprese"

“A seguito di questo disposto di legge sosteniamo quanto anticipato dal sindaco, e cioè la scelta di intraprendere la strada, ancorché difficile e complicata, di continuare ad applicare anche per il 2013 la tariffa rifiuti in vigore l’anno trascorso e cioè la Tia”

Con la conversione in Legge del Decreto Legge n°102 del 2013 le Amministrazioni Comunali per l’anno in corso, con specifico provvedimento da adottare entro il 30 novembre, possono determinare i costi del servizio e le relative tariffe per lo smaltimento dei rifiuti urbani sulla base dei criteri previsti e applicati nel 2012 con riferimento al regime di prelievo in vigore in tale anno.

A seguito di questo disposto di legge sosteniamo quanto anticipato dal Sindaco, e cioè la scelta di intraprendere la strada, ancorché difficile e complicata, di continuare ad applicare anche per il 2013 la tariffa rifiuti in vigore l’anno trascorso e cioè la Tia”, affermano il vicesindaco Giannantonio Mingozzi e i consiglieri del Partito Repubblicano Fussi e Ravaioli.

“Riteniamo - proseguono gli esponenti del Pri -. che sia una scelta, come più volte hanno evidenziato le note prodotte dal Tavolo dell’Imprenditoria e dalle singole associazioni, che sgraverebbe il sistema delle imprese dell’aumento del 10% dovuto alla non detraibilità dell’Iva permessa invece con la tariffa rifiuti in vigore l’anno passato. Una presa di posizione, che come repubblicani, condividiamo e che dovrebbe coinvolgere anche i parlamentari locali”.

“L’importanza e l’opportunità di evitare l’aumento del 10%, relativo all’indeducibilità dell’iva per le aziende e le professioni, hanno maggiore rilevanza se si vanno a leggere i dati del Centro per l’impiego che registrano ad agosto un aumento della cassa integrazione in deroga che supera il 1.100.000 di ore, con un incremento rispetto allo stesso periodo dell’anno passato del 56% - chiosano -. Un segnale quindi che sarebbe registrato molto positivamente dal sistema imprenditoriale locale se accompagnato anche da un’attenta verifica della ripartizione dei costi del servizio tra utenze domestiche e non domestiche che vede oggi i detentori del 30% delle aree a ruolo (non domestici) contribuire per oltre il 42%".

"Accompagnare la già assunta determinazione di alleggerire l’Imu sui capannoni artigianali che di fatto sterilizza quasi completamente l’aumento dovuto alla modifica dell’indice di ricalcolo degli estimi con la scelta di mantenere la Tia con una verifica della ripartizione dei costi del servizio è sicuramente un segnale che il nostro sistema d’impresa si aspetta e che si merita", concludono gli esponenti del PRI in Giunta e in Consiglio .

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