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Rifiuti, Ravenna in Comune: "La classe dirigente Pd non è adeguata a gestire la cosa pubblica"

"Il sindaco di Ravenna, in quanto rappresentante del Comune, socio di Hera, non dovrebbe pensare ad azzerare le nomine politiche in Hera e chiedere conto ai nominati delle loro condotte?"

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di RavennaToday

"In queste giornate caotiche di dibattito acceso sul tema Hera e rifiuti ci sono domande semplici, forse scontate, a cui nessuno, ancora ha dato risposta. Né il sindaco né il segretario comunale e provinciale del Pd, né il candidato sindaco Pd, né gli uomini del Pd all’interno di Hera stessa, hanno ritenuto di dover rispondere. Nonostante l’invettiva “mai più” appena lanciata da De Pascale sui social in perfetto stile renziano (ormai la frase “E’ finito il tempo di…” del premier è un tormentone per tutta la satira italiana), mancano ancora le risposte alle domande reali su questa questione.

Per agevolarli nel loro lavoro crediamo sia utile mettere in fila queste domande in modo chiaro: non credete che, per coerenza, le dure critiche espresse dal sindaco nei confronti di Hera, dovrebbero comportare la richiesta di dimissioni dei soggetti nominati dal Comune di Ravenna in Hera?

Il sindaco di Ravenna, in quanto rappresentante del Comune, socio di Hera, non dovrebbe pensare ad azzerare le nomine politiche in Hera e chiedere conto ai nominati delle loro condotte?

In caso di apertura di un procedimento penale dopo l'inchiesta aperta dalla Procura, il Comune di Ravenna si costituirebbe parte civile?

Il Sindaco accusa Hera ma essendo socio di Hera di fatto accusa se stesso. A questo punto, il Sindaco, non crede di essere corresponsabile di quanto accaduto?

Non ritenete che il Direttore Generale e l'assessore alle Partecipate debbano rispondere politicamente dello scandalo rifiuti, per non avere espresso un indirizzo politico chiaro sui sistemi di gara e sugli obiettivi ambientali e qualitativi del servizio e per non avere adeguatamente vigilato?

Siete in grado di quantificare il danno provocato dallo scandalo, sia rispetto alla salute e all'ambiente che all'immagine della città?

Non ritenete necessario mantenere in Hera un forte controllo pubblico e valutare anche il ritorno alla gestione diretta comunale di alcuni servizi?

Vi sentite di escludere che attraverso appalti gestiti male anche nel nostro comune si possano infiltrare mafie e gruppi affaristici?

L’unico dato chiaro in tutta questa vicenda, in attesa di risposte che probabilmente mai arriveranno, è la dimostrazione che la classe dirigente che il Pd ravennate è in grado di mettere in campo è totalmente inadeguata alla gestione della cosa pubblica".

Dora Casalino e Massimo Manzoli (portavoci di Ravenna in Comune)

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