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Riforma del lavoro, la Fiom conferma lo sciopero

Lo sciopero coinciderà con l'arrivo a Ravenna del segretario nazionale della Fiom Cgil Maurizio Landini, che nel corso di un incontro pubblico a Sala D'Attore di Casa Melandri a Ravenna,

Nonostante la proposta di modifica della Riforma del lavoro da parte del governo Monti, raggiunta d'intesa con i partiti dell'attuale maggioranza, la Fiom provinciale conferma l'iniziativa di sciopero, all'interno del pacchetto di 16 ore promosse dalla Cgil nazionale, per la giornata di venerdì. L'astensione dal lavoro avverrà nelle ultime quattro ore e, come annunciato nei giorni precedenti.

Lo sciopero coinciderà con l'arrivo a Ravenna del segretario nazionale della Fiom Cgil Maurizio Landini, che nel corso di un incontro pubblico a Sala D'Attore di Casa Melandri a Ravenna, alle ore 21 in via Ponte Marino, sarà intervistato dal vice caporedattore dell'Unità Emilia Romagna, Andrea Bonzi.
“Proseguiamo con le iniziative di sciopero per diversi motivi – spiega Milco Cassani, segretario provinciale della Fiom Cgil -. Il disegno di legge sulla Riforma del mercato del lavoro non porta significativi miglioramenti sulle questioni del precariato, in quanto conferma tutte le diverse tipologie di contratti che hanno portato a una precarizzazione selvaggia del lavoro e dei nostri giovani. Di fatto la Riforma non rende universale il sistema degli ammortizzatori sociali, lasciando fuori da qualsiasi tutela tantissimi lavoratori sempre più esposti alle drammatiche conseguenze di una crisi dura che non lascia intravvedere sbocchi immediati. I dati del nostro Osservatorio mostrano ancora un massiccio ricorso agli ammortizzatori sociali in provincia. Infine, la nuova formulazione sull'articolo 18 porta comunque a un peggioramento della norma attuale e non dà sufficienti certezze sul reintegro del lavoratore colpito dal licenziamento. La Fiom nazionale esprime un giudizio negativo sull'attuale testo e la presenza di Maurizio Landini a Ravenna sarà una preziosa occasione per comprendere appieno le ragioni della categoria dei metalmeccanici. Oltre alla Riforma del lavoro, l'intervista entrerà nel merito delle proposte della Fiom per un nuovo modello di sviluppo sostenibile che determini le condizioni per uscire da una crisi che non è solo più di tipo congiunturale>.

Cassani si sofferma anche sulle conseguenze del mancato accordo tra le parti sociali e il Governo: <Il governo Berlusconi ha più volte tentato di legiferare sulle questioni del lavoro trovando una forte opposizione sia in Parlamento che nelle parti sociali. Fino ad ora era sempre prevalso il principio per cui questa materia fosse regolata da una normativa che innanzitutto fosse frutto di una accordo con le parti sociali. Con il governo Monti non è più così. L'attuale esecutivo ha di fatto scalzato questo principio portando una grave attacco al ruolo delle organizzazioni sindacali con l'intenzione di limitarne il potere di rappresentanza. Sottolineo inoltre che il percorso del disegno di legge, prescelto dal Governo, non consentirà alle organizzazioni sindacali di effettuare la consultazione e il coinvolgimento dei lavoratori sul testo della Riforma. Rimarchiamo invece il principio per il quale i luoghi di lavoro devono essere anche luoghi di democrazia dando la parola ai lavoratori sulle questioni che gravano sulla loro pelle”.

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