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Rontini (Pd): "Più materiali edili di recupero nei lavori con appalti pubblici"

A chiederlo, in un'interrogazione, è la consigliera Manuela Rontini (Pd) che ha ricostruito la legislazione nazionale in materia e fatto un quadro molto dettagliato della situazione

Incentivare negli appalti pubblici l'uso di materiale edile di recupero in modo da ridurre l'impatto sull'ambiente. A chiederlo, in un'interrogazione, è la consigliera Manuela Rontini (Pd) che, dopo aver ricostruito la legislazione nazionale in materia e fatto un quadro molto dettagliato della situazione, ricorda come "per evitare l’attuale fase di stallo nella quale i materiali recuperati stazionano in larga parte presso i depositi degli impianti di recupero senza essere riutilizzati, è fondamentale procedere con opere di sensibilizzazione presso le strutture appaltanti della Regione Emilia-Romagna e degli Enti locali affinché nei capitolati pubblici di appalto inerenti lavori edili il valore percentuale minimo di utilizzo di materiale recuperato sia aumentato, anche oltre a quanto previsto dagli attuali Criteri ambientali minimi (CAM) per l'edilizia, sfruttando ad esempio la possibilità che i CAM stessi offrono di definire elevati punteggi premianti in sede di individuazione dei criteri di aggiudicazione".

Stesso ragionamento vale per i lavori stradali che, sottolinea la consigliera "non sono ancora ricompresi in CAM nazionali, e quindi possono beneficiare solo delle previsioni del Piano triennale 2019-2021 per il Green Public Procurement della Regione Emilia-Romagna, sia assolutamente necessario definire linee guida e buone prassi che portino quanto prima al rispetto della previsione del 50% di appalti sostenibili".

Da qui l'atto ispettivo per sapere dall'esecutivo regionale "se, anche alla luce degli ottimi propositi evidenziati dal Piano triennale 2019-2021 per il Green Public Procurement della Regione Emilia-Romagna, che in determinati settori mira a raggiungere il 100% di acquisti verdi entro il 2021, intenda verificare la possibilità di incentivare, nei capitolati di appalto pubblici inerenti i lavori edili e stradali, l’utilizzo di una maggiore percentuale di materiale recuperato, anche al fine di ridurre il consumo di materie prime, con conseguente forte diminuzione dell’impatto paesaggistico e sugli ecosistemi".

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