Salimbeni e De Lorenzo (+Europa): "Il 25 aprile venga dedicato anche alla resistenza Ucraina"
I portavoce di +Europa: "Il 25 aprile italiano, con il suo portato simbolico, deve aiutarci oggi a riflettere sul nostro futuro"
“Il 25 aprile parteciperemo convintamente, come sempre, alla celebrazione del 77° anniversario della Liberazione dell’Italia; riteniamo quei valori, inseriti nella Costituzione, come elementi fondativi della nostra Repubblica. La festa del 25 aprile è quindi, giustamente, la festa di tutti gli italiani. Ma questo 25 aprile non può essere uguale a tanti altri – affermano i portavoce di +Europa a Ravenna, Nevio Salimbeni e Maria De Lorenzo – perché è in corso una terribile guerra di aggressione, non procurata ne giustificabile, da parte della Russia di Putin e della Bielorussia di Lukaschenko nei confronti dell’Ucraina. Una guerra che sta mietendo vittime e terrore in quella parte d’Europa, coinvolgendo sistematicamente la popolazione civile e distruggendo una nazione autonoma e democratica, per imporre un giogo imperiale che non da oggi avversiamo in ogni parte del mondo e che dobbiamo combattere ancora di più quando assume il peso della sfida all’Unione Europea stessa e al sistema democratico e liberale".
"L’eroica resistenza ucraina sta svegliando l’Europa e ci ricorda di nuovo anche la necessità di occuparsi sempre di giustizia, di sviluppo umano, di sicurezza e difesa, di lotta alle diseguaglianze in tutto il mondo; Infatti, proprio questo sarà l’ambito fondamentale di intervento nei prossimi mesi, anni e, temiamo, decenni - continuano i portavoce di +Europa - Il 25 aprile italiano, con il suo portato simbolico, deve aiutarci oggi a riflettere sul nostro futuro; dobbiamo ricominciare a pensare all’Europa come struttura federale e unitaria, patria comune, capace di garantire sempre più autonomamente la sicurezza dei suoi cittadini, la pace e lo “stato di diritto” ma anche di divenire esempio, in un mondo logicamente multipolare, di democrazia, etica e libertà. Molto meglio di quello che ha fatto finora. Una sfida difficilissima, ovviamente, ma necessaria per chi non si vuole accontentare di dipendere da altri o di divenire paria di grandi potenze economiche, politiche e militari non guidate da sistemi democratici".
"Per questo riteniamo che questo 25 aprile sia giusto venga dedicato anche alla resistenza Ucraina e chiediamo a tutti di partecipare ad un evento simbolico, un flash mob, portando ovunque le bandiere dei resistenti all’aggressione, e sostenendo ogni iniziativa che consenta agli ucraini di difendersi e di raggiungere una pace giusta nel più breve tempo possibile - concludono Salimbeni e De Lorenzo - Lanciamo un appello a tutti i cittadini ravennati, alle Istituzioni, ai partiti, alle associazioni, ai gruppi impegnati nella solidarietà con i profughi, perché questo avvenga a Ravenna e nelle altre città italiane".