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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Saline di Cervia, i Verdi: "Basta ruspe, sospendere i lavori"

“Alcuni turisti appassionati di birdwatching mi hanno segnalato che in questi giorni nella salina di Cervia vengono eseguiti, con l’utilizzo di ruspe e altre macchine operatrici, lavori di movimento terra allo scopo di rialzare e risagomare gli arginelli interni”

“Alcuni turisti appassionati di birdwatching mi hanno segnalato che in questi giorni nella salina di Cervia vengono eseguiti, con l’utilizzo di ruspe e altre macchine operatrici, lavori di movimento terra allo scopo di rialzare e risagomare gli arginelli interni” così la consigliera regionale dei Verdi Gabriella Meo lancia l’allarme su un’attività che, svolta nel pieno della stagione riproduttiva dell’avifauna, corre il rischio di compromettere la nidificazione di numerose specie di interesse comunitario.
 
“Ho presentato oggi un’interrogazione alla Giunta regionale – spiega Meo – chiedendo di sospendere immediatamente i lavori in corso e di sapere quale Ente li abbia autorizzati, considerato che da tempo le norme regionali impediscono di intervenire in ambiente naturale durante il periodo riproduttivo. A maggior ragione nella salina di Cervia che è una delle zone umide più importanti d’Italia per l’avifauna acquatica e, anche per questo motivo, accumula una serie di tutele che dovrebbero evitare che venga percorsa da ruspe in primavera.”
 
“La salina di Cervia – elenca l’esponente ecologista – è di probabile origine etrusca, fa parte del Parco regionale del Delta del Po, è istituita in Riserva naturale dello Stato, costituisce il cuore dell’omonimo Sito di Importanza Comunitaria e Zona di Protezione Speciale riconosciuto dall’Unione europea ed è stata designata come zona umida di importanza internazionale ai sensi della Convenzione di Ramsar.”
 
“Se, nonostante tutto ciò, i lavori sono stati regolarmente autorizzati – continua Meo – ho chiesto alla Giunta se siano stati acquisiti i necessari nulla osta da parte degli Enti competenti sull’area e, in particolare, da parte dell’Ente di gestione per i Parchi e la Biodiversità del Delta del Po, da parte del Corpo Forestale dello Stato e della Soprintendenza per i Beni architettonici e paesaggistici e con quali motivazioni.”
 
“Se invece – conclude la consigliera – si ravvisano violazioni delle norme di tutela naturalistica e paesaggistica dell’area, quali azioni sanzionatorie la Regione intenda intraprendere nel caso.”

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