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"Salvaguardare la riserva naturale tra Lido di Dante e Lido di Classe"

"Siamo favorevoli invece a una fruibilità “controllata”, rispettosa sia dell'ambiente sia dell'interesse da parte di naturalisti, scolaresche, appassionati della natura"

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di RavennaToday

"Dalla stampa siamo venuti a conoscenza di ventilati programmi di apertura al pubblico della Riserva Naturale del Bevano, nonché della retrostante pineta demaniale facente parte della Riserva Naturale Pineta di Ravenna; entrambe sono Riserve Naturali dello Stato inserite nel Parco Regionale del Delta del Po dell’Emilia Romagna ed inoltre sottoposte alla normativa di Siti di Importanza Comunitaria della Rete CEE Natura 2000. Questo ambiente litoraneo presenta alcune componenti biotiche di grande importanza scientifica per la ridotta distribuzione e la loro permanenza è fortemente influenzata dall’utilizzo antropico.  L’area presso la foce del Bevano è costituita da un mosaico di diversi habitat, tutti di particolare pregio naturalistico. È un'oasi incontaminata dove, con un po' di fortuna, si possono incontrare esemplari di aironi e garzette ed è nota la presenza e nidificazione del Fratino, della Beccaccia di mare, dell’Occhione, del Voltapietre.  Ci preme ricordare che parchi e riserve naturali sono un patrimonio dell'umanità e, in quanto tali, è giusto siano regolamentati e tutelati da leggi che devono essere rispettate. 

Ci sono "riserve naturali" aperte al pubblico e ci sono "riserve naturali integrali" dove l'accesso è precluso al pubblico. Il litorale tra Lido di Dante e Lido di Classe, poco a sud di Ravenna, è stato istituito Riserva Naturale dello Stato dal 1979 (“Duna costiera ravennate e foce del torrente Bevano”) proprio per conservarne le caratteristiche naturali. Considerato il grado di antropizzazione dei litorali nazionali e soprattutto di quello romagnolo, l’istituzione di questo tratto di litorale (la spiaggia di foce Bevano rappresenta meno del 5% del litorale regionale) come area protetta è stata senza dubbio lungimirante. Va assolutamente evitata pertanto una fruizione incontrollata di questo bene pubblico, una situazione di frequentazione diffusa e senza controllo. Siamo favorevoli invece a una fruibilità “controllata”, rispettosa sia dell'ambiente sia dell'interesse da parte di naturalisti, scolaresche, appassionati della natura.  Ciascun cittadino può accedervi con il rispetto dovuto, godendone la bellezza e preservandone, con il proprio comportamento corretto, le caratteristiche. Da ricordare, inoltre, il ruolo prezioso dei volontari nella tutela delle zone protette, uniche quanto fragili. Sono sicuro che queste considerazioni e preoccupazioni verranno fatte proprie dall'assessore all'Ambiente Gianandrea Baroncini e dai vertici del Parco del Delta del Po che, già in questi primi mesi della nuova legislatura, hanno dimostrato grande sensibilità per le tematiche in questione instaurando un fattivo rapporto di collaborazione".

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