Scalo merci di Faenza, Liverani: "Progetto morto col fallimento della Ctf"

''Mezz’ora di relazione di Confindustria, in Consiglio comunale a Faenza, dei quali 20 minuti dedicati allo scalo merci della città romagnola che, però, pare già “morto nella culla”, per via del fallimento della cooperativa Ctf, che ha vanificato il polo logistico che sarebbe dovuto partire, a giudicare dalle promesse del sindaco Malpezzi''. Va giù duro, il consigliere regionale della Lega Nord, Andrea Liverani, che critica "l’alone di ipocrisia che circonda il progetto per lo scalo merci faentino, il quale avrebbe dovuto costituire un polo logistico per il passaggio delle merci da ferrovia a gomma, grazie alla vicinanza con l’azienda di trasporto Ctf".

''Azienda che il sindaco Malpezzi assicurava non sarebbe fallita - dice Liverani - invece, conosciamo come è andata a finire la vicenda. Quello che in Consiglio comunale non si è detto, durante la relazione del presidente di Confindustria, Tarozzi - che sappiamo essere un sostenitore del referendum costituzionale del Pd - è la spesa che è stata fatta per espropriare i terreni necessari alla realizzazione dello scalo"

"Un esborso di denaro pubblico che ha causato un dissesto nei conti, solo in parte ripianato dalla concessione dei terreni a Start Romagna. Tuttavia, molta acqua è passata sotto i ponti, ed il potenziamento dello scalo merci di Lugo, unitamente alle difficoltà di quello di Forlì, rendono forse anacronistico, ora, il progetto per lo scalo di Faenza. Ho voluto riprende la questione in Consiglio regionale – spiega Liverani – poiché ritengo che, sulla questione, si stiano facendo solo moltissime chiacchiere. Lo dimostra il fatto che non compare nemmeno nel Prit, ovvero tra le priorità della Regione in fatto di infrastrutture e mobilità. Dunque, di che cosa stiamo parlando?"