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Primarie Pd, le reazioni dopo la vittoria di Schlein: "Il partito guarderà più a sinistra"

La soddisfazione dei sostenitori dell'ex vicepresidente E-R: "Adesso torneranno in tanti". Articolo 1 conferma: "Si apre una nuova fase, ora il Pd rifletta". I sostenitori di Bonaccini: "Il Pd non deve rinnegare se stesso"

La vittoria di Elly Schlein alle primarie del Partito Democratico ha fatto gioire una parte di elettorato, di sinistra, delusa dalle politiche nazionali attuate negli ultimi anni. Lo conferma Lucio Borghesi, referente dei gruppi a sostegno dell’ex vicepresidente dell’Emilia-Romagna per Faenza e Castel Bolognese, rientrato lui stesso nel Pd proprio per sostenere la campagna della candidata, poi eletta, nuova segretaria nazionale: “Siamo contenti, eravamo convinti di potercela fare”.

"Subito dopo lo spoglio (attraverso il proprio entourage, ndr) Elly ci ha ringraziato per il lavoro che abbiamo fatto, nelle prossime settimane prevediamo di organizzare anche qualche iniziativa pubblica”. L’esito delle primarie chiaramente dovrebbe per alcuni aspetti modificare l’elettorato a cui il Partito Democratico si rivolge, non solo a livello nazionale. Tante infatti sono le aspettative della base: “Si apre una nuova fase in cui finalmente il partito guarderà più a sinistra - spiega Borghesi - La rete aiuterà molto a ricucire i rapporti con Articolo 1, Leu e tutta l’area di sinistra. Non sono persone strane, sono persone che avevano la tessera del Pd prima e che adesso verosimilmente la riprenderanno. Così come secondo me tanti delusi che non hanno successivamente appoggiato il precedente progetto politico. Negli incontri che abbiamo fatto in piazza o davanti alle fabbriche c’era questa voglia di tornare all’interno del Pd, l’abbiamo visto chiaramente”. Per quanto riguarda il terzo polo invece: “Sicuramente in questa prima fase credo sarà difficile che si possa guardare al terzo polo - spiega Borghesi -, ce ne sono già tanti di elettori di sinistra che ci stanno aspettando”.

Luca Ortolani - Articolo 1

Proprio in merito ad Articolo 1, il commento politico dell’assessore di Faenza Luca Ortolani in seguito alla vittoria di Schlein trova riscontro con le parole dei rappresentanti dei comitati Pd che avevano sostenuto la candidatura della neoeletta segretaria: “Con Elly - evidenzia Ortolani -, abbiamo sempre condiviso la battaglia per riavvicinare la sinistra: i partiti, i movimenti e la società civile nella quale tanti elettori di sinistra si sono rifugiati ed hanno trovato una collocazione. Lei ha fatto giustamente su questo una battaglia nel PD e le abbiamo dato una mano volentieri, io per primo. Non è stato difficile chiedere il voto per lei, abbiamo riscontrato tanta voglia. Dopodiché il risultato credo sia inaspettato in questi termini anche per lei: stravincere a Bologna, perdere di poco a livello regionale e stravincere in tutto il nord produttivo dove forse la narrazione alternativa doveva fare più breccia è una cosa che dovrebbe fare riflettere”.

Secondo l’assessore: “Schlein ha costruito una proposta credibile che tiene insieme i diritti individuali e collettivi, dall’emancipazione ai diritti Lgbtqi+ ai diritti dei lavoratori. Ha messo le basi per una sinistra moderna, e il messaggio da parte degli elettori è arrivato chiaro. Diverso è il messaggio che è arrivato dagli iscritti e anche questo meriterebbe una riflessione, soprattutto a Faenza. Se in provincia infatti i dati degli iscritti rispecchiano l’andamento, a Faenza invece con 130 voti in più avrebbe vinto Schlein, e forse questo è un segno del fatto che nelle prossime settimane il PD dovrà porsi degli interrogativi per capire cosa è successo. Dagli elettori è arrivato un giudizio importante, e la speranza di costruire qualcosa di nuovo. Spero che adesso il Pd possa diventare il punto di riferimento per una sinistra moderna, popolare e capace di capire chi rappresenta. Un Pd che sceglie chi rappresentare è un elemento positivo, finalmente, per tutto il quadro politico delle alleanze di centro sinistra. Il Pd che non è in grado di rappresentare qualcuno finisce per essere un problema, anche per gli alleati per cui se finalmente si esce da questa logica il Partito Democratico potrà diventare veramente uno strumento di aggregazione, di ricostruzione, a partire dall’opposizione a questo governo”. 

Nicolò Benedetti - Pd

Un'unità che auspicano anche coloro che, come a Faenza, avevano sostenuto la candidatura di Stefano Bonaccini. Tra questi Nicolò Bendetti (Pd), il quale in primissima battuta ha parlato in ottica di unità interna al partito: “Anche queste primarie sono state un bel momento di confronto e partecipazione democratica, un'esperienza che solo il Partito Democratico offre al paese. Per quanto concerne il voto sul territorio, a nulla è valsa la prevalenza di Stefano Bonaccini in città e in provincia, contro gli importanti risultati della  Schlein in altre parti d'Italia, dove evidentemente, la sua proposta è stata percepita come quella che incarnava in maniera più incisiva la necessità di cambiamento. Ora è il momento di Elly, alla quale va un grande in bocca al lupo, che sappia creare un partito nuovo, ma che non rinneghi mai se stesso”.

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