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Sciopero Cgil, a Ravenna in seimila contro la finanziaria

Lo sciopero generale della Cgil ha fatto registrare anche a Ravenna una altissima adesione sia in termini di astensione dal lavoro che di partecipazione al corteo e alla manifestazione

Lo sciopero generale della Cgil ha fatto registrare anche a Ravenna una altissima adesione sia in termini di astensione dal lavoro che di partecipazione al corteo e alla manifestazione. Sono state oltre seimila, secondo la Cgil, le persone che hanno sfilato per le vie del centro storico e hanno assistito al comizio nella piazza principale dove hanno preso la parola il segretario provinciale della Cgil, Marcello Santarelli, l'esponente della segreteria nazionale dello Spi Cgil, Ivan Perdetti

Ma non solo: saliti sul palco anche il sindaco di Ravenna Fabrizio Matteucci e il presidente provinciale dell’Anpi Ivano Artioli.


“Oggi abbiamo vissuto una giornata straordinaria – commenta Marcello Santarelli al termine della manifestazione – in cui migliaia di persone sono scese in piazza al nostro fianco. E’ stata una grande prova, pacifica e colorata: una manifestazione del popolo con tantissimi giovani. Ravenna ha saputo dare una risposta inequivocabile: siamo contrari alle politiche di questo governo. La gente è con noi e protesta contro il varo dell'ennesima manovra finanziaria sbagliata, iniqua, confusa e inconcludente che scarica sulle lavoratrici, lavoratori, pensionate e pensionati il peso di una crisi finanziaria che nel nostro paese si è saldata con l'insipienza e l'incapacità di un governo che l'ha sempre negata. Questa non è solo la nostra opinione. La caduta della borsa di Milano unita all'aumento senza precedenti del differenziale tra i titoli di stato italiani e quelli tedeschi rappresentano una bocciatura senza appello da parte dei mercati di questa manovra e della credibilità del governo che si appresta a vararla. In una situazione così avrebbe dovuto prevalere l'interesse generale. Non per questo governo, che ancora una volta ha voluto salvaguardare i privilegi del proprio elettorato ha voluto ascoltare solo una parte del paese a discapito dell'altra”.



Santarelli si è poi soffermato sui diritti dei lavoratori: “Che bisogno c'era di inserire l'articolo 8, che si occupa di rapporti di lavoro, in un decreto legge per il risanamento dei conti pubblici. Perché tanto furore ideologico. Perché il ministro Sacconi, all'indomani di un accordo siglato unitariamente da Cgil, Cisl e Uil e Confindustria, che ribadisce la centralità del contratto nazionale e regola i criteri di rappresentanza e democrazia sindacale, ha voluto, contro il parere espresso chiaramente da tutte le parti sociali, intervenire con una legge su queste materie. La risposta è semplice quanto sconcertante, per tentare di rompere ciò che faticosamente cominciava a ricomporsi. Rompere. Perché della rottura questo governo é maestro. Dividere i lavoratori, dividere le generazioni, dividere il paese”.



Lo sciopero
La segretaria organizzativa della Cgil, Maura Masotti, sottolinea che i venti pullman predisposti non sono bastati ad accogliere tutte le richieste, per cui molte persone sono giunte a Ravenna anche con mezzi propri. I dati di adesione allo sciopero confermano la piena riuscita della mobilitazione. Alla Fruttagel hanno incrociato le braccia il 98% dei lavoratori, alla Vulcaflex l’85%, nel settore metalmeccanico l’adesione media è stata del 75% con punte del 90%, alla Cmc si è raggiunto il 75% e si è registrata un’ottima adesione anche nel settore pubblico.

“Ringraziamo tutti coloro che hanno aderito alla manifestazione – commenta Maura Masotti -: i tanti amministratori locali, i partiti politici, le numerose associazioni e i tantissimi lavoratori, anche di Cisl e Uil, che hanno deciso di non mancare a questo importante appuntamento”.

Questi i dati di alcune aziende che hanno aderito allo sciopero: Marcegaglia Ravenna 40% primo turno, Cisa Ravenna 90%, Cmc Ravenna 83%, Trombini RA 22%, Fruttagel Ravenna 98%, Vulcaflex 85%, Conserve Italia 80%, Terre Emerse 70% e Coop Alfonsine Ravenna 90%.

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