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"Così non va", Cgil e Uil: "Alta adesione allo sciopero generale"

"Sia l'alta adesione allo sciopero che la partecipazione alla manifestazione dimostrano quanto siano sentite dai lavoratori, dai giovani e da pensionati le nostre rivendicazioni", commentano i segretari generali di Cgil e Uil della provincia di Ravenna, rispettivamente Costantino Ricci e Roberto Neri

Cgil e Uil della provincia di Ravenna manifestano "grande soddisfazione" per l’esito dello sciopero e della manifestazione che si sono svolti venerdì sul territorio provinciale. "In alcune realtà produttive del territorio, in particolare nel comparto dell’edilizia, l’adesione è stata del 100% mentre in altri settori, come ad esempio nell’agroindustria, si sono raggiunte in diverse realtà percentuali tra l’80 e il 90% - rendono noto i sindacati -. Alta anche l’adesione del personale del pubblico impiego nelle scuole. Per gli amministrativi della pubblica amministrazione la partecipazione è stata circa del 50%".

"Sia l’alta adesione allo sciopero che la partecipazione alla manifestazione dimostrano quanto siano sentite dai lavoratori, dai giovani e da pensionati le nostre rivendicazioni - commentano i segretari generali di Cgil e Uil della provincia di Ravenna, rispettivamente Costantino Ricci e Roberto Neri -. La manifestazione in piazza a Lugo ha dato un grande segnale di partecipazione e di vicinanza. Chiediamo che da oggi nel paese si apra una nuova fase in cui il Governo ascolti anche le ragioni dei lavoratori. Non è indebolendo le tutele dei lavoratori che si può garantire lo sviluppo al nostro paese. Rifiutiamo il principio per cui i lavoratori siano meno liberi. Se il Governo proseguirà nella sua azione c’è il rischio che crolli lo stato sociale. E’ il momento di aprire un confronto".

Dal palco allestito in piazza Baracca nel centro di Lugo hanno preso la parola diversi delegati in rappresentanza del mondo del lavoro. Tutti hanno chiesto che il Governo ascolti le rivendicazioni dei lavoratori e che sia finalmente disponibile a incontrare i sindacati per avviare un confronto sulle riforme. L’invito è poi stato ripetuto dal palco dal segretario generale della Cgil Emilia Romagna, Vincenzo Colla, e dall’esponente della segreteria nazionale della Uil, Tiziana Bocchi, a cui sono state affidate le conclusioni.

"Anche noi vogliamo cambiare questo paese – ha detto Vincenzo Colla - e per farlo vogliamo essere ascoltati, a partire da domani. Se il Governo deciderà di non incontrare i sindacati significa che non intende confrontarsi con i lavoratori. Cgil e Uil dicono al Governo: ascoltateci, perché noi non ci fermeremo e se necessario andremo fino alla Corte Europea per fare valere principi irrinunciabili. Ci tolgono i diritti dall’alto, ma noi ce li riprenderemo dal basso".

"Non siamo in piazza per fare uno sciopero politico contro Matteo Renzi – ha detto Tiziana Bocchi -. Siamo in sciopero per contrastare le scelte del Governo che non ci piacciono. Vogliamo che in questo paese si torni a creare buon lavoro e buone politiche per la crescita. Vogliamo una società più giusta e più equa. Renzi ascolti le nostre proposte, il Jobs Act cambierà il nostro paese in peggio. Non è la strada giusta per risollevare un paese che da troppo tempo è soffocato dalla crisi".

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