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Scritture di Frontiera, Zandoli (Lega): "La sinistra si difende usando delle fake news"

"Il problema è la scarsa predisposizione della Giunta De Pascale a garantire spazi di confronto culturale liberi dalla propaganda politica di parte", denuncia Zandoli

S'infiamma la discussione intorno al festival 'Scritture di frontiera'. L'evento è stato accusato dall'esponente della Lega Lorenzo Zandoli di essere "più una scuola di formazione della sinistra che una rassegna letteraria". All'attacco aveva risposto martedì l’assessora Morigi affermando che le accuse lanciate dalla Lega erano pretestuose. Mercoledì arriva quindi l'ulteriore replica del leghista Zandoli.

“La critica che abbiamo rivolto alla rassegna 'Scritture di frontiera', finanziata con soldi pubblici, ha evidentemente centrato un punto sensibile dell’amministrazione comunale. L’iniziativa è sembrata a molti un evento più politico che culturale per pubblicizzare temi e idee care alla maggioranza che amministra Ravenna - afferma l'esponente della Lega -. A difesa della manifestazione è subito sceso in campo l'assessore Morigi, che, tuttavia, non ha saputo smentire il fatto che la manifestazione fosse connotata ideologicamente. Non chiediamo censure, quelle le lasciamo alla sinistra, ma pluralismo. Parola sconosciuta a un’amministrazione che non esita a utilizzare risorse pubbliche per iniziative ‘culturali’ di parte, senza contraddittorio". 

"E sembra che all’establishment di area tutto sia permesso, anche usare false accuse per disinnescare critiche legittime. E’ il caso del curatore dell’evento che ha scritto un post sostenendo che lo abbiamo definito 'eversivo'. Cosa assolutamente falsa. Ma il peggio è che lo stesso sindaco De Pascale ha diffuso la stessa fake news senza neppure verificarla - prosegue Zandoli -. Azioni di disturbo e di disinformazione in cui la sinistra sembra essere maestra. Il problema non è comunque il curatore dell’evento, militante apertamente schierato a sinistra, ma la scarsa predisposizione della Giunta De Pascale a garantire spazi di confronto culturale liberi dalla propaganda politica di parte. Il direttore della Classense Maurizio Tarantino ha scritto ‘credo fermamente che l'attività culturale di una città non debba dipendere dalle preferenze di chi, provvisoriamente, la amministra’. Un principio che denota una grande onestà intellettuale e che vorremmo fare nostro quando saremo al governo di Ravenna".

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