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Si torna a parlare di provincia unica di Romagna, "La politica ascolti gli appelli"

"Ritengo non ci sia più tempo da perdere o la Romagna si troverà troppo indietro per recuperare terreno. Isolata, dimenticata"

Nei giorni scorsi il direttore di Legacoop Romagna, Mario Mazzotti, in occasione del secondo congresso della propria organizzazione, ha colto l’occasione per rinnovare alla politica l’invito a considerare seriamente la situazione istituzionale romagnola nel senso della costituzione di una provincia unica di Romagna, nuova e potenziata, che possa conoscere l’elezione diretta da parte dei cittadini del proprio consiglio, aver compiti di pianificazione e avere adeguate risorse.

"Personalmente ritengo che tale istituzione, prefigurata dal Mazzotti, oggi già esista in Italia e la regione ma non voglio farne una questione meramente lessicale. Mi soddisfa maggiormente guardare alla sostanza, ai contenuti - afferma Samuele Albonetti, ccoordinatore regionale Mar-Movimento per l’Autonomia della Romagna -. In un passato più o meno recente, numerosi rappresentanti di associazioni di categoria e forze economiche hanno chiaramente sollecitato la politica a considerare seriamente la “questione romagnola”".

"Purtroppo tali appelli sono rimasti ad oggi inascoltati - conclude Mazzotti -. Così come inascoltati sono troppo spesso gli appelli del Mar. Per certi versi addirittura appare quasi ci sia un arretramento. Quando si ode discutere di reti infrastrutturali, di porti, di turismo, la Romagna spesso è assente, dimenticata. Ritengo non ci sia più tempo da perdere o la Romagna si troverà troppo indietro per recuperare terreno. Isolata, dimenticata. Le forze politiche comincino ad ascoltare maggiormente certi campanelli di allarme".  

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