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Sicurezza, il Pd difende il modello ravennate: "I dati statistici rischiano di essere fuorvianti"

Il capogruppo Pd Marco Montanari: "Il modello proposto dall'opposizione è ormai superato e non tiene conto delle tecnologie informatiche e dei mezzi che abbiamo oggi a disposizione"

Il Partito Democratico ha rimarcato la propria posizione sul tema della sicurezza su cui si è discusso martedì in consiglio comunale a Ravenna. La consigliera Fiorenza Campidelli ha sottolineato come il sindaco de Pascale "abbia messo al centro del suo programma il rafforzamento dei livelli di sicurezza della nostra città. È stato prima di tutto implementato l’organico della polizia locale che adesso conta 207 unità, oltre le 10 che vengono impiegate come stagionali per i lidi, e abbiamo così raggiunto lo standard richiesto dalla Regione. Grazie a un finanziamento statale, è stato avviato il progetto degli impianti di videosorveglianza con l’installazione di un numero significativo di apparecchi in città e nelle località del forese per la prevenzione e il contrasto di fenomeni di criminalità diffusa".

"Le classifiche del Sole 24 ore cavalcate dall’opposizione - ha poi aggiunto nel suo intervento la consigliera Cinzia Valbonesi - riportano dei meri dati statistici che rischiano di essere fuorvianti se non si tiene conto di tutta una serie di fattori di contesto che invece andrebbero ben analizzati". Valbonesi cita per esempio "l'alto livello di civismo" diffuso nel Comune di Ravenna che farebbe sì che "i cittadini siano portati a denunciare puntualmente furti, anche quelli che avvengono negli spazi privati esterni alle abitazioni e che vengono classificati al pari delle effrazioni all’interno dell’abitato, molto più gravi. Viene da chiedersi se nei tanti altri Comuni del nostro Paese, dal Nord al Sud, le statistiche sui furti siano migliori perché ne avvengono meno o piuttosto perché c’è una bassa propensione a denunciare e a fidarsi dell’operato delle Forze dell’Ordine", si chiede Valbonesi.

"Il modello proposto da alcuni gruppi politici di opposizione è ormai superato e non tiene conto delle tecnologie informatiche e dei mezzi che abbiamo oggi a disposizione – aggiunge il capogruppo PD Marco Montanari - Istituire distaccamenti di Polizia Urbana in alcune località del forese, dove peraltro sono già per lo più presenti caserme dei Carabinieri o della Polizia, significherebbe tenere bloccati almeno 36 agenti su 207 per presidiare la loro apertura. Noi crediamo, al contrario, che il bisogno del territorio sia quello di avere la Polizia locale tra le persone, con una maggiore proiezione all’esterno, con un pattugliamento più intenso. Senza considerare, poi, i costi che avrebbero questi eventuali distaccamenti in termini di gestione". 

"Proprio per avere uno sguardo sempre più attento alla sicurezza sul territorio il Comune di Ravenna ha anche chiesto alla Regione di accelerare l’iter per l’emanazione della direttiva che consentirà agli Enti locali l’utilizzo di vigilanza privata ad integrazione delle funzioni di vigilanza della Polizia locale. Appena saranno disponibili queste disposizioni attuative l’Amministrazione comunale darà prontamente corso alla collaborazione con gli istituti di vigilanza privata - conclude il gruppo PD in Consiglio Comunale che - con la consapevolezza che bisogna fare sempre di più per innalzare il livello di sicurezza sul territorio, non ci sta ad avvalorare la descrizione di Ravenna come una città insicura".

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