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Sicurezza, il vicesindaco: "Servono nuove leggi"

"Contro i professionisti della guerriglia urbana e i devastatori delle piazze che tengono in ostaggio chi vuole manifestare pacificamente servono nuove norme di pubblica sicurezza"

“Contro i professionisti della guerriglia urbana e i devastatori delle piazze che tengono in ostaggio chi vuole manifestare pacificamente servono nuove norme di pubblica sicurezza, nuovi provvedimenti di legge a sostegno delle azioni di polizia e delle Forze dell’ordine tutte”. Così il vice sindaco Giannatonio Mingozzi nel ricordare il ministro di Grazia e Giustizia Oronzo Reale (uno dei fondatori del partito d’azione dal quale nacque il Pri e che fu più volte ospite a Ravenna spesso assieme a Ugo La Malfa), che nel 1975 propose la legge sull’ordine pubblico che ancora oggi porta il suo nome.

“Per la prima volta in quegli anni terribili per l’ordine pubblico venne introdotto, ad esempio, il divieto di scendere in piazza mascherati e coperti con caschi e sciarpe, un tempo più lungo di fermo di Polizia e per la sua convalida, nonhé altre norme che assicuravano alle forse dell’ordine nuovi strumenti per affrontare la guerriglia urbana e per motivare il conseguente iter giudiziario. Non è possibile – sottolinea il vice sindaco che tra qualche giorno come certamente accadrà la maggior parte dei fermati di Roma ritorni in libertà pronti a commettere altri vandalismi e violenze; se vogliamo tutelare coloro che manifestano rispettando le leggi di fronte a quenti scatenano violenze e rimangono impuniti e nascosti tutta la calsse politica deve avere il coraggio, etico e morale, non solo di lavorare sulla prevenzione ma di permettere che venga assicurato alla giustizia il più alto numero di quei delinquenti che violano le più elementari norme di ordine pubblico”.

“Sono d’accordo con quanti ritengono quella di oggi una vera e propria emergenza civile - conclude Mingozzi - che va fronteggiata con una nuova legge Reale, dotando le forze di polizia degli strumenti, dei mezzi di formazione e di più uomini e donne, capaci di fronteggiare un fenomeno delinquenzale che ormai non è più nuovo ma aumenta la capcità di sconvolgere ancora la vita di tanti cittadini inermi in qualunque parte d’Italia. E nessun esponente politico o amministratore pubblico, oggi, si può permettere di stare a guardare senza esprimere la propria indignazione. Ma anche il proprio parere per contribuire ad una coscienza democratica collettiva, capace di dare un briciolo di fiducia agli italiani oggi sconcertati e sfiduciati”.

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