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Sicurezza sul lavoro, il Partito Comunista e il sindacato FlmUniti : "Un problema che va affrontato"

"Le ultime tragiche vicende ci raccontano di una situazione peggiorata e che le morti e gli incidenti sul lavoro siano sempre più derubricati a causalità o fatalità"

La Federazione di Ravenna del Partito Comunista insieme alla sindacato di base FlmUniti prende atto "con angoscia e profondo" dolore degli ultimi tragici infortuni mortali che hanno visto coinvolti nel ravennate innocenti lavoratori. "Nel 2018 il Comune di Ravenna - ricordano il candidato sindaco del Partito Comunista Lorenzo Ferri e Giuseppe Limantri, responsabile FlmUniti Romagna - ha approvato un ordine del giorno che ha istituito un Osservatorio per la legalità e la sicurezza sul lavoro. Vennero allora esaminati dati assai preoccupanti che parlavano di cinque o sei infortuni mortali avvenuti nel ravennate fra il 2017 ed il 2018 e di un aumento del 9.4% degli infortuni mortali nel 2018 rispetto al 2017 su scala nazionale. L'Osservatorio è nato con il compito di favorire un costante monitoraggio sul rispetto nelle fabbriche delle norme sulla sicurezza ma, anche, per controllare la liceità degli appalti ed il rispetto delle regole degli appalti e per favorire costanti e continui controlli per evitare che i ritmi di lavoro, sempre più incalzanti, allentino l'attenzione sulla sicurezza del lavoro".

"Come Partito Comunista e come FlmUniti - proseguono - non possiamo non evidenziare come siano siano state tante le belle parole che sono state spese e tanti gli articoli molto belli che sono stati scritti ma che, nonostante tutto questo, nulla sia cambiato a Ravenna dal 2018 ad oggi. Le ultime tragiche vicende ci raccontano di una situazione peggiorata e che le morti e gli incidenti sul lavoro siano sempre più derubricati a causalità o fatalità. Si vuole fare passare l’idea che il lavoro ha i suoi rischi e che a qualcuno può inevitabilmente e fatalmente toccare una sorte tragica. Una deriva molto preoccupante perché non ci sono solo i morti da infortunio che devono essere considerati come vittime del lavoro ma, anche, i tanti feriti, i tanti malati, coloro che hanno subito incidenti nella tratta casa-lavoro o malati a causa di lavoro usurante".

FlmUniti e Partito Comunista propongono che "l'Osservatorio per la legalità e la sicurezza sul lavoro fornisca i dati del monitoraggio ad ogni trimestre. Solo così l’Osservatorio potrà avere un effettivo ruolo di coordinamento attivo per incentivare la cultura della legalità e della sicurezza". Inoltre "occorre prevedere severe sanzioni ove fosse accertata la responsabilità dell’azienda nell’incidente. Le sanzioni non dovranno mai essere inferiori al 1% del fatturato annuo". Quindi serve un "aumento del personale adibito ai controlli attraverso nuove assunzioni; i controlli dovranno essere periodici ed intensi soprattutto nelle aziende considerate ad alto rischio, nonché rivolto a tutte le aziende che lavorano in appalto o subappalto".

Viene inoltre chiesta una "rerifica del rispetto delle norme di sicurezza sul lavoro nelle fabbriche e dei corsi periodici di formazione per i lavoratori; introduzione nelle scuole di corsi di sensibilizzazione al tema della sicurezza sul lavoro, specie negli istituti tecnici e professionali"; e "l'attivazione di una linea diretta con l'ispettorato del lavoro, in modo che i lavoratori (o i sindacati) possano far pervenire in maniera sicura (anche anonima se richiesto) denunce di violazione dei propri diritti in ambito lavorativo e di sicurezza sul lavoro. "La Federazione di Ravenna del Partito Comunista (PC) insieme al sindacato di base FLMUniti, alla luce dei tragici omicidi sul lavoro avvenuti nella giornata di giovedì scorso, chiede un incontro congiunto con Prefetto, Ausl, Ispettorato del Lavoro di Ravenna e rappresentanze sindacali per capire come affrontare e risolvere assieme questo tragico problema". 

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