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Spadoni (Udc): completare i lavori di piazza Resistenza

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di RavennaToday

Sono perfettamente consapevole di come la materia oggetto della presente nota, sia prettamente di competenza comunale, ma  sono costretto  a intervenire a completamento di una mia precedente sollecitazione rivolta a Sindaco di Ravenna. Personalmente  e con altri esponenti del gruppo consiliare di Lista per Ravenna, ho più volte segnalato la  questione riguardante il totale abbandono di alcune costruzioni a ovest di piazza della Resistenza, a ridosso di via Circonvallazione al Mulino, poiché rappresentavano una vera e propria bruttura  per una città d’arte e aperta al turismo come la nostra. 

 

Come si ricorderà, su quella piazza insistevano piccoli fabbricati ridotti in pessime condizioni e in stato di totale abbandono. Nello specifico si trattava di un piccolo edificio utilizzato a suo tempo dal gestore del distributore di carburante, completamente abbandonato e in situazioni di assoluto degrado. Accanto a questo e più verso la piazza, esiste un secondo piccolo stabile con funzioni di servizio igienico pubblico, anch’esso in stato di manutenzione e di vetustà assolutamente indecenti. Oltre al livello di completo abbandono di questi piccoli edifici che causavano una pessima immagine estetica della zona, gli stessi coprivano parzialmente la fontana ornamentale realizzata da Marco Bravura, compromettendo in questo modo anche  l’opera stessa.

 

L’amministrazione comunale, anche a seguito delle nostre ripetute sollecitazioni, è intervenuta disponendo l’abbattimento e la contemporanea sistemazione dell’area già utilizzata come distributore di carburante, mentre sul secondo piccolo edificio adibito a servizio igienico, si è limitata a bloccare l’accesso al pubblico. L’indecenza di questo stabile e dei servizi igienici pubblici che si sono trasformati in un ambiente molto sporco, oltre ad essere un raccoglitore di rifiuti d’ogni tipo e una sorta di ricettacolo di siringhe e materiali usati dai tossicodipendenti, è rimasta così com’era in pessime condizioni estetiche e, ovviamente, interdetto al pubblico. Nello specifico le pareti deturpate e screpolate, i calcinacci e le siringhe a terra, parti di vetri e corpi acuminati nei muri e sul pavimento, costituiscono un’ immagine  orribile e di forte degrado.

 

A fronte di questa situazione, sarebbe interessante capire se il Comune intenda sistemare il fabbricato come efficiente servizio igienico per i turisti di cui, peraltro, la città è particolarmente carente, o se, viceversa, propenda verso la completa demolizione.  

 

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