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"Spese pazze" in Regione, tutti assolti tranne l'ex capogruppo Pd: "Un calvario durato 5 anni"

Questa la decisione del collegio del Tribunale di Bologna nei confronti di 13 ex consiglieri regionali del Pd accusati di peculato per una serie di rimborsi ritenuti illegittimi dalla Procura

Tutti assolti tranne l'ex capogruppo Marco Monari, condannato a quattro anni e quattro mesi con interdizione perpetua dai pubblici uffici e alla confisca di 23.413,59 euro. Questa la decisione del collegio del Tribunale di Bologna, presieduto dal giudice Stefano Scati, nel processo soprannominato "spese pazze" nei confronti di 13 ex consiglieri regionali dell'Emilia-Romagna del Partito democratico accusati di peculato per una serie di rimborsi ricevuti tra giugno 2010 e dicembre 2011 e ritenuti illegittimi dalla Procura, che con la pm Morena Plazzi aveva chiesto sei condanne e sette assoluzioni. Come riporta l'agenzia Dire, i giudici hanno respinto in buona parte le richieste di condanna della Procura, che aveva chiesto cinque anni di carcere per Monari, due anni e sei mesi per Luciano Vecchi, due anni e tre mesi per Rita Moriconi e un anno e sei mesi per Thomas Casadei, Vladimiro Fiammenghi e Roberto Piva. Accolte, invece, le richieste di assoluzione per Marco Carini, Gabriele Ferrari, Roberto Garbi, Mario Mazzotti, Roberto Montanari, Giuseppe Eugenio Pagani e Damiano Zoffoli. Duplice la formula con cui sono state motivate le assoluzioni: per alcune spese gli ex consiglieri sono stati assolti perchè il fatto non costituisce reato, mentre per altre l'assoluzione è arrivata perchè il fatto non sussiste. Ora si attendono le motivazioni della sentenza, che dovrebbero essere depositate nel giro di 40 giorni.

Assolto Mario Mazzotti: "Un calvario durato 5 anni"

"Non nascondo la soddisfazione per la mia assoluzione, ma questo non allontana l’amarezza e la sensazione di avere subito una grave ingiustizia - commenta a caldo il consigliere assolto - Sono stato trascinato assieme a tanti colleghi ex consiglieri regionali in un calvario mediatico e giudiziario durato 5 anni. Rimane il grande dispiacere poi per la condanna, che trovo spropositata, del capogruppo Pd Marco Monari, ma sono sicuro che in appello saprà dimostrare la sua innocenza al pari di tutti gli altri consiglieri del Pd. La sentenza che mi riguarda, oltre a quelle già precedentemente emesse, conferma quanto da me già dichiarato in questi anni e cioè che l'utilizzo dei fondi assegnati ai gruppi assembleari è stato conforme alla legge e ai regolamenti. Mi aspetto a questo punto, visto che il castello accusatorio dal quale è stata generata l'inchiesta è crollato‎, che venga affrontata con serenità e senza contrapposizioni quella discussione che in questi anni è stata accantonata sul rapporto tra politica e magistratura inquirente e che venga espresso un giudizio politico su quanto successo in cinque anni di vita democratica della Regione Emilia-Romagna. Non dimentichiamoci di quello che è successo: elezioni regionali anticipate, decapitazione di una intera classe dirigente, logoramento del rapporto tra i cittadini e le istituzioni. Il crollo dell’affluenza alle ultime elezioni regionali, un dato di cui purtroppo non si è mai discusso, è frutto di questo clima che si è determinato. Per quel che mi riguarda, visto che non ho mai nascosto la mia opinione, resto dell'avviso che questa indagine sulle spese pazze non andasse neppure avviata. Come si è visto non ce n'erano i presupposti e non si fanno processi senza prove. Rinnovo ovviamente la mia fiducia nella giustizia che, seppur in tempi troppi lunghi, ha rimesso le cose a posto smontando un teorema accusatorio che faceva acqua da tutte le parti. Ringrazio tutti coloro che in questi anni mi sono stati vicini e anche coloro che, pur conoscendomi da molto tempo, si sono ben guardati dal manifestarmi pubblicamente la loro vicinanza e solidarietà".

"Sono sempre stato convinto della onestà e della correttezza di Mario, che come direttore generale di Legacoop Romagna sta dando un fortissimo contributo a tutto il movimento cooperativo in termini di competenza professionale e capacità organizzativa", commenta il presidente di Legacoop Romagna Guglielmo Russo. "Esprimo la mia soddisfazione per questa sentenza, non avendo mai dubitato della correttezza e dell’onestà di Mario che, da tempo, ricopre l’incarico di direttore di Legacoop Romagna", aggiunge Giovanni Monti di Legacoop.

“È con profonda soddisfazione che apprendo della sentenza di piena assoluzione - aggiunge il segretario provinciale Pd Alessandro Barattoni - Nel confermare la nostra completa fiducia nell’operato della magistratura credo opportuno, soprattutto in momento storico nel quale le indagini finiscono in prima pagina e le assoluzioni in ultima, esprimere pubblicamente vicinanza ai nostri ex consiglieri che sono riusciti a dimostrare di aver svolto il loro incarico con onestà e trasparenza".

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