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Riduzione stipendi Hera, Monti (Lega): "Il Pd dice no"

Il Consiglio Comunale di Faenza ha discusso l'ordine del giorno presentato dalla Lega Nord, sulla riduzione del numero dirigenti di Hera e soprattutto la riduzione drastica della loro retribuzione

Il Consiglio Comunale di Faenza ha discusso l'ordine del giorno presentato dalla Lega Nord, sulla riduzione del numero dirigenti di Hera e soprattutto la riduzione drastica della loro retribuzione. Il consigliere comunale, Mauro Monti, ha illustrato "gli enormi e gravi sprechi attuati da Hera, 132 dirigenti con incidenza esattamente del doppio rispetto al numero di dipendenti  a confronto ad una qualsiasi azienda privata e con un costo medio ,per dirigente ,di 9500 euro al mese2.

“Oltre l’aumento di altri 7 dirigenti dopo la fusione con AGEGAS-APS, la cosa più grave è lo stipendio dell’Amministratore delegato e del Presidente che percepiscono,  ognuno la scandalosa e spropositata cifra di circa 500 mila euro all’anno, più benefit vari come auto di lusso, carta di credito illimitata(dove per altro non si trovano riscontri di spesa) e rimborsi spesa vari - dichiara il consigliere Leghista - considerando inoltre che  il Presidente degli  Stati uniti percepisce uno stipendio di 300 mila dollari all’anno, con un impegno che non può essere minimamente paragonabile, soprattutto come  responsabilità, rispetto ai vari Presidenti o Amministratori delegati di una Multiutility.

“Nell'ordine del giorno presentato vi erano richieste ben precise, cioè una riduzione drastica ed incisiva del numero dei dirigenti sia di Hera che delle sue partecipate, ma soprattutto una riduzione drastica delle remunerazioni imponendo un tetto massimo di 294.000 euro per i vari dirigenti - prosegue Monti - Con stupore e meraviglia, invece di partecipare alla discussione, il Gruppo del Pd ha presentato un ordine del giorno incidentale a sorpresa, senza averlo minimamente precedentemente discusso o concordato, condividendo in parte in contenuti dell’Odg che avevamo presentato. Di fatto con richieste molto fumose e per niente incisive, ma quel che più lasciava perplessi e stupiti  erano le motivazioni del Pd a non votare il documento Leghista: non erano per niente d’accordo sulla riduzione ad un massimo di 294.000 delle retribuzioni dei  massimi dirigenti".

"E’ inammissibile - continua Monti - difendere  degli stipendi  esagerati e spropositati, in un periodo di grave crisi economica, dove sempre più famiglie costrette a sacrifici e restrizioni , e poi vedere che una Società con il  51% detenuto dai Comuni  ha un simile comportamento. Il rifiuto del Partito Democratico dimostra sempre più che all’interesse e al bene dei cittadini, antepone la logica e  i volere degli organi di partito, lo stesso partito che ha messo nelle dirigenza di Hera tutti uomini di loro riferimento  e dimostra ancora una volta che i Sindaci possono solo subire i voleri di Hera e del Partito Democratico.” Il risultato della votazione si è chiuso con i voto contrario del Partito Democratico ed  Insieme per  Cambiare, con voto favorevole dei Gruppi IDV, FATTI SENTIRE, PDL, UDC.

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