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Stop ai lavori del Palazzetto dello Sport dopo l'interdittiva antimafia, la Pigna: "Revocare l'appalto e aprire un'indagine"

"L'interdittiva antimafia rappresenta un provvedimento di estrema gravità che colpisce per la seconda volta gli appalti pubblici del nostro Comune attestando le infiltrazioni mafiose anche nel nostro territorio comunale"

Un'altra tegola sui maxi-cantieri ravennati. Il Comune di Ravenna infatti ha ordinato la sospensione dei lavori di costruzione del nuovo Palazzo delle arti e dello sport in corso nell’area adiacente al Pala De Andrè. La sospensione si è resa necessaria in seguito all’interdittiva antimafia della prefettura di Salerno che ha coinvolto il Consorzio stabile Research, in attesa di quelle che saranno le definitive determinazioni relative all’appalto. Sul caso mercoledì mattina il gruppo consiliare della Pigna ha organizzato un incontro spiegando le intenzioni che intende intraprendere, in particolare chiedendo l'istituzione di una commissione d'indagine e presentando un esposto in Procura e ad Anac.

"L'interdittiva antimafia rappresenta un provvedimento di estrema gravità che colpisce per la seconda volta gli appalti pubblici del nostro Comune attestando le infiltrazioni mafiose anche nel nostro territorio comunale - spiegano dalla Pigna - Ma l'amministrazione ravennate, mentre ci si sarebbe aspettati un atteggiamento di 'tolleranza zero', arriva addirittura a ventilare la possibilità di far riprendere i lavori se il Tribunale di Salerno eventualmente provvederà a nominare un commissario giudiziario al consorzio. Peccato però che all’epoca della prima interdittiva antimafia, quella a carico della ditta prima incaricata dei lavori del nuovo Palazzetto e dei nuovi uffici comunali di via Berlinguer, lo stesso Comune abbia immediatamente negato questa ipotesi. Perchè oggi invece la paventa? Abbiamo il sospetto che, se non fosse stato per la nostra azione, nonostante l'interdittiva i lavori sarebbero proseguiti presumibilmente ancora chissà per quanto. Inoltre il consorzio ha comunicato al Comune che il nuovo assegnatario dei lavori era il Cear quando ancora il Cear non aveva deliberato la richiesta di ammissione, e il costo dell'opera è lievitato dai 15 milioni di euro Iva compresa come da aggiudicazione della gara ai quasi 20 milioni di euro".

Per questo la Pigna chiede al sindaco di Ravenna "trattandosi del secondo stop dei lavori a causa di un’interdittiva, di revocare immediatamente l'appalto al consorzio Research, così come prescrivere la normativa, e di risparmiare i soldi pubblici per utilizzarli per sistemare strade, marciapiedi e bonifiche da radici dei pini. Chiediamo alla Guardia di Finanza di fare una dettagliata ricognizione contabile dei lavori effettuati fino ad oggi e di confrontare l'esito della stessa con gli stati avanzamento dei lavori approvati e saldati al consorzio. Alla Procura della Repubblica di Ravenna e a quella Distrettuale Antimafia chiediamo di aprire celermente un'indagine preliminare volta a verificare la legalità di tutti gli atti compiuti fino ad oggi: su questo invieremo un dettagliato esposto ad Anac, comunicheremo le varianti economiche approvate e il nuovo valore dell'appalto affinché valuti bene la legittimità degli atti amministrativi compiuti Ai colleghi di opposizione chiederemo di firmare la richiesta di costituzione di una commissione d'indagine del Consiglio Comunale, per verificare la correttezza degli atti amministrativi compiuti fino ad oggi relativi all'appalto del palazzetto".

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