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"Sulla tari per gli affitti estivi anche l’assessore è in confusione"

La precisazione dell'assessore all'ambiente Guido Guerrieri, sulla quota variabile della tassa rifiuti in relazione al numero dei dimoranti nelle case affittate nel periodo estivo, dimostra che neanche gli amministratori comunali conoscono il regolamento del Comune sulla Tari.

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di RavennaToday

La precisazione dell'assessore all'ambiente Guido Guerrieri, sulla quota variabile della tassa rifiuti in relazione al numero dei dimoranti nelle case affittate nel periodo estivo, dimostra che neanche gli amministratori comunali conoscono il regolamento del Comune sulla Tari.

1. Intanto, il riferimento dell'assessore al calcolo applicato alla vecchia tassa rifiuti (la TIA) non giustifica affatto che il Comune perseveri, diabolicamente, nello stesso errore sulla nuova.

2. Inoltre, Guerrieri deve capire che non si può, nemmeno in politica, trasformare un'utenza domestica in utenza non domestica. Si ribella perfino la lingua italiana (dal latino: domestëcus, derivazione di domus "casa"). I locali dati in affitto a famiglie sono sempre ad uso domestico, niente affatto commerciale, artigianale, per ufficio, ecc., nulla importando che il contratto sia stipulato dalla famiglia con un'agenzia piuttosto che col diretto proprietario privato. Di qui l'assurdità dell'affermazione secondo cui, nel caso degli alloggi affittati dalle agenzie, per calcolare il numero presunto degli occupanti ai fini della quota variabile della TARI, "si ricade nell'ambito delle Utenze Non Domestiche con una specifica categoria".

3. Dice l'assessore che, per le utenze considerate (bontà sua) domestiche, "viene utilizzato un parametro che in base alla superficie attribuisce un corrispondente numero di componenti": tuttavia - data l'evidente assurdità di tale criterio - "è comunque possibile per le Utenze Domestiche Non Residenti produrre apposita autocertificazione che indichi il numero dei componenti il nucleo familiare del proprietario dell'immobile ovvero il numero degli inquilini regolarmente registrato come previsto da art. 15 comma 4° del Regolamento Tari". Ma questo articolo fa riferimento alle utenze domestiche occupate o tenute a disposizione da persone fisiche non residenti nel Comune, ovvero per propri usi o per quelli dei familiari, che nulla, dunque, hanno a che vedere con quelle affittate ai turisti nel periodo estivo. Inoltre, l'autocertificazione è facoltativa e non obbligatoria.

4. Siccome prima Hera, poi adesso l'assessore, continuano ad arrampicarsi sugli specchi, ripropongo la stessa domanda a cui si continua a non dare risposta: "Tenuto conto che a volte, nel periodo estivo, in un appartamento di 50 mq ci sono anche cinque o più persone che vi dimorano, quanti controlli incrociati con le denunce degli affittuari all'Autorità di Pubblica Sicurezza, o verifiche negli appartamenti estivi, sono stati disposti al fine di determinare l'esatta quota della tariffa in proporzione al numero dei dimoranti?". Questo è il cuore del problema, non i cavilli da azzeccagarbugli.

Pasquale Minichini

Capogruppo di Lista per Ravenna

Consiglio territoriale del Mare

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