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Superbonus edilizio, Calistri (Ambiente e Territorio): "Il mancato rinnovo è un passo indietro"

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di RavennaToday

Con l'approvazione definitiva della Legge di Bilancio 2022 sono ufficiali le modifiche alle detrazioni fiscali del Superbonus edilizio 110%. Il 110% finirà nel 2022 e non sarà quindi ridefinito come misura fiscale da inserire strutturalmente fra gli incentivi e le agevolazioni, per favorire il recupero e la riqualificazione del patrimonio immobiliare del Paese vetusto di oltre 70 anni ed estremamente energivoro. Cadono nel vuoto tutte le richieste arrivate dalle numerose categorie coinvolte nella filiera edile e dai professionisti, in prima linea sui cantieri 110%. Non è servito quindi vedere un incremento di 150.000 mila posti di lavoro nel settore edile, cresciuti nonostante la pandemia in corso, o l’incremento del PIL prodotto da questa norma, per definirla una buona norma da mantenere.

Con questo passo indietro ci si è dimenticati in fretta che il miglioramento dell'efficienza energetica e dell'adeguamento sismico degli edifici privati e di edilizia sociale fosse uno degli obiettivi che il PRNN vuole realizzare, anche grazie a questo incentivo fiscale. Quello che spiazza, e ci fa sentire presi in giro come cittadini, è l’atteggiamento esultante in aula di quei parlamentari che questa norma l’avevano per primi voluta e fatta partire meno di 2 anni fa. E’ surreale, al limite del ridicolo, sentire descrivere l’evidente affossamento del super bonus come una vittoria del loro “duro” lavoro e aspra lotta in maggioranza.

Pare evidente che ai parlamentari, nel loro lavorare “duro” sia sfuggita la realtà del panorama edilizio attuale e quello che accadrà a causa di questa scelta sul superbonus e cioè migliaia di fallimenti di imprese artigiane, e migliaia di cittadini indebitati con le banche con la prospettiva svanita di saldare il debito con i lavori fatti. Si può essere anche legittimamente contro questo bonus e contenti della sua fine ma si deve capire che non si può far salire imprese, professionisti e cittadini sul carro del superbonus per poi farlo finire in un burrone senza dare la possibilità a tutti di scendere dal carro prima di finire male. Questo tempo nella legge non c’è e solo una persona evulsa dalla realtà non ne è cosciente.

Valerio Calistri - associazione Ambiente e Territorio Ravenna

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