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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Politica

Sversamento di melassa al porto, Maiolini (Ambiente e territorio): "La sostanza non è uscita dall’area doganale"

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di RavennaToday

Leggendo le notizie sui giornali che riguardano la fuoriuscita di melasso dal serbatoio 14 della Sapir, ma soprattutto convinto che per fare una buona politica sia necessario partire da un quadro conoscitivo corretto per non incappare in inesattezze probabilmente dovute alla mancanza di esperienza e familiarità per questo prodotto, mi sento in dovere di scrivere alcune puntualizzazioni vista la mia esperienza trentennale sulla gestione, controllo qualità, e riconsegna di questo prodotto. 

Il melasso di canna è un sottoprodotto della produzione dello zucchero. Dire che il prodotto in se non è inquinante non è errato, perché una delle destinazioni d’uso del melasso è proprio la fertilizzazione in quanto aumenta la vita microbiotica benefica del terreno, ed è ricco di minerali che agiscono sulla salute delle piante. E’ comunque vero che lo spandimento in maniera incontrollata del prodotto, come tutti i fertilizzanti, non porterebbe benefici, ma potrebbe rendere il terreno meno produttivo per qualche tempo, senza comunque comprometterlo. Il Parco serbatoio della Sapir, proprio per questo motivo, è stato costruito in modo che eventuali perdite vengano contenute all’interno di recinti di contenimento, o comunque all’interno dell’area Sapir.

Come si denota dalle foto, infatti, il prodotto ha ricoperto l’asfalto, si è incanalato nella ferrovia, ma non è uscito dall’area doganale proprio perché circoscritta da un muretto. L’impianto fognario del Parco serbatoi, viene chiuso in caso di necessità, e le squadre di emergenza dotate di autocisterne aspiranti e filtranti arrivano a breve giro per recuperare e filtrare il prodotto, che viene quasi totalmente recuperato. Sabato, ad esempio, posso testimoniare che un’ora dopo il fatto c’erano nove squadre in emergenza che lavoravano per ripristinare il sito, tanto che questa mattina (lunedì) è stata confermata la piena operatività lavorativa, e si vedono a malapena tracce dello sversamento. 

Il melasso è caratterizzato da un'alta coesione molecolere (dai 75 agli 85 gradi di brix) che aumenta con l'abbassarsi della temperatura, ma non pensiamo che  basti il caldo estivo perchè si fluidifichi come l'acqua. Non entro nei discorsi di manutenzione o di come siano stati effettuati i lavori, perchè non mi competono, ma so che ci sono procedure certificate che verranno ovviamente controllate da chi di dovere. Concludo facendo notare che a Ravenna, grazie all’esperienza ormai ultracinquantennale di collaborazione tra alcune imprese private e la Sapir, siamo all’avanguardia per la gestione (imbarco\sbarco), stoccaggio, controllo qualità e peso di questo sottoprodotto non facile da gestire, che ci ha portato negli anni in tutti i porti d'Italia a importare/esportare milioni di tonnellate di questo prodotto. Questo è potuto accadere perché negli anni ’70, la Sapir ha adempiuto nella maniera corretta alla sua funzione pubblica (che riteniamo importante per il Porto di Ravenna) di catalizzatore di lavoro senza guardare solo al guadagno immediato ma ad investire sul futuro.

Marco Maiolini - presidente Associazione "Ambiente e Territorio Ravenna"

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