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Giovedì, 25 Aprile 2024
Politica

Sviluppo di lido di dante, "No ad un villaggio addosso alla pineta"

Dalla storia del paese a come costruirne il futuro. No a un villaggio tutistico addosso alla pineta.

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di RavennaToday

"Sono di questi giorni alcune prese di posizione, in buona parte fuori posto, sulla deliberazione approvata dal consiglio comunale giovedì 4 aprile scorso, inerente un nuovo piano urbanistico a Lido di Dante. Un cosiddetto art. 18, che volendo bilanciare gli interessi pubblici con quelli privati, coinvolge, attraverso accordi formali tra le parti, gli enti pubblici (Comuni di Ravenna e di Milano) e i soggetti privati proprietari delle aree interessate. La maggioranza ha votato a favore e l'opposizione si è astenuta, tranne i grillini che hanno votato contro. Chi ha voluto distinguere tra maggioranza arrendevole, opposizione dura e opposizione morbida riguardo a tale piano urbanistico, ha preso un grosso granchio. La deliberazione non ha assunto al riguardo la benché minima decisione. Bastava leggerne il contenuto, in cui è scritto che "non interessa in alcun modo i termini sostanziali dell'accordo".Altra cosa sarebbe stato discutere e contestare nel merito, come solo Lista per Ravenna ha fatto, gli strumenti urbanistici che di questo piano hanno approvato le linee generali (il PSC e il POC). Come pure si dovrà fare quando verrà presentato il piano attuativo (PUA). Sarebbe bene che, per parlare del "futuro" di Lido di Dante, si prenda cognizione della sua "storia", che nessuno sembra conoscere, e del "presente" che ne consegue.

DALLA STORIA DEL PAESE COME COSTRUIRNE IL FUTURO

Lido di Dante (ex Foce Fiumi Uniti), è una località che nasce dal primo stralcio di una lottizzazione del 1958 (il secondo stralcio è stato completato solo alcuni anni fa). Un tempo erano presente poche case, una discoteca, una piccola pensioncina, un genere alimentari con posto telefonico pubblico, un'ottima macelleria, un bar, un piccolo distributore di benzina, in estate un ambulatorio medico per i turisti e tre campeggi: Classe, Ceroni e Ramazzotti, quest'ultimo dentro la parte iniziale della omonima pineta. Tutte attività che si sostenevano principalmente col turismo estivo. Una sorta di paesino tranquillo, la cui civile convivenza era resa possibile dalla presenza di un presidio della Guardia di Finanza che costituiva riferimento per chiunque ne avesse avuto bisogno. Dopo che un'onda anomala nell'ottanta invase gli abitati dell'intera costa ravennate, l'amministrazione comunale ritenne necessario arretrare la fascia ove era possibile edificare e prevedere lo spostamento di due campeggi, Ceroni e Ramazzotti, poiché ritenuti in zona a rischio nel caso fossero stati investiti da un altro evento più aggressivo di questo. A seguito dell'eccezionale evento meteo-marino ci si accorse che lo Stato non poteva intervenire a difesa della località, poiché non ancora considerata frazione, ma un agglomerato di case. Fu così che, per non perdere queste due strutture ricettive, trainanti per l'economia locale, ma anche per restituire ai proprietari dei lotti il diritto edificatorio che avevano perso, l'intera cittadinanza e la locale imprenditoria chiesero e ottennero che il Piano Regolatore Generale (PRG) del 1983 prevedesse un'area da lottizzare, che compensasse la perdita di edificabilità e lo spostamento dei campeggi. La stessa lottizzazione fu confermata anche nel PRG del 1993. Considerato che questa non veniva avanti, il primo a chiudere i battenti fu il campeggio Ceroni. Il Ramazzotti, in stato precario e quindi non al massimo delle potenzialità espresse in precedenza, è rimasto dov'era poiché protetto da un muro di cemento eretto a protezione della località, anche se prima o poi è obbligato a lasciare la pineta. Tale situazione, a cui si doveva aggiungere anche la scarsa presenza di residenti nel periodo invernale, provocò una sorta di tracollo, oggi si direbbe default, imprenditoriale del paese. Infatti, man mano, chiusero i battenti la macelleria, il genere alimentari, la discoteca, il distributore di benzina e la pensioncina.

NO AD UN VILLAGGIO TURISTICO ADDOSSO ALLA PINETA

Veniamo così alla materia del contendere. Con l'avvento dei nuovi strumenti urbanistici, la medesima lottizzazione è stata confermata a tutti gli effetti nel PSC (Piano Strutturale Comunale) e nel POC (Piano Operativo Comunale), attraverso un accordo ex art. 18 della legge regionale urbanistica, nonostante il parere negativo espresso dalla ex Circoscrizione del mare per la sua esagerata estensione rispetto quella originaria prevista nei PRG precedenti: ma anche, e soprattutto, per quella parte in cui è previsto un villaggio turistico nell'area confinante con la pineta Ramazzotti, poiché renderebbe quest'ultima vulnerabile sotto il profilo della salvaguardia ambientale. Il ragionamento è semplice: facciamo tanto per togliere un campeggio da una pineta e poi lasciamo costruire un villaggio che occupa il suo confine per un chilometro? Senza contare che, essendo tanta la distanza dal mare, sicuramente la via più breve diventerebbe quella di creare un altro attraversamento della pineta. Tenuto conto della fase in cui l'iter è arrivato, cioè impegni vincolanti assunti fra tutti i proprietari pubblici e privati, Lista per Ravenna non poteva fare altro che astenersi sulla presa d'atto dell'adesione di Milano, con l'intento che si possa continuare a discutere come Lido di Dante dovrà svilupparsi all'atto del piano attuativo dell'accordo. La nota più stonata sono le dichiarazioni del presidente del locale comitato cittadino, nella parte in cui afferma: "[...] abbiamo scoperto dell'esistenza della lottizzazione leggendo i giornali. […] Ma vogliamo vederci chiaro ". A prescindere che la lottizzazione, nella previsione dell'area camper compresa al suo interno, è stata più volte oggetto di trattazione nel corso di riunioni pubbliche col comitato, da ultima con la presenza di uno dei costruttori, proprio la consigliera Savorelli, nell'ultima assemblea pubblica del 16 marzo scorso, ha dato notizia che a breve sarebbe stata discussa in consiglio comunale. No comment"

Pasquale Minichini - Lista per Ravenna

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