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Tassa di soggiorno, Lista per Ravenna: "La vicenda era già stata portata alla luce dal Comune"

"La verità è che, in quella data di fine agosto 2018, la vicenda era già stata portata alla luce dal Comune stesso nel mese di luglio"

Alvaro Ancisi, capogruppo di Lista per Ravenna replica alla Lista La Pigna sul tema: “Imposta di soggiorno: la verità raccontata dai fatti”. Tutto il suo contenuto si smentisce totalmente solamente leggendone l’inizio: “La vicenda dei mancati riversamenti dell’imposta di soggiorno sin dal 2013 anno della sua introduzione, nelle casse comunali da parte di almeno 52 strutture ricettive, ha avuto origine da un esposto depositato dalla Lista civica La Pigna, in data 25/09/2018 alla Guardia di Finanza e da essa trasmesso alla Procura della Repubblica di Ravenna”. Peccato che questo esposto non venga dimostrato alla stampa, al contrario di noi che lo facciamo sempre e lo facciamo anche ora".

"La verità è che, in quella data di fine agosto 2018, la vicenda era già stata portata alla luce dal Comune stesso nel mese di luglio, quando Ravenna Entrate aveva inoltrato, a tutti i titolari delle 52 imprese che tra il 2015 e il 2017 non avevano riversato all’amministrazione comunale i soldi della tassa di soggiorno, l’intimazione di pagare entro 30 giorni pena il pignoramento. L’imprenditore Maurizio Bucci, di cui solo ci siamo occupati perché unico collega amministratore del Comune all’epoca dei fatti e perché candidato sindaco nel 2016, le intimazioni di versare al Comune i suoi oltre 80 mila euro di cui si era appropriato le aveva ricevute il 20 luglio, per l’hotel Oceano Mare e per il Mosaico Hotel, e il 31 luglio per il Residence Mosaico di via delle Industrie. Trascorsi i 30 giorni, non aveva pagato gli oltre 53 mila per il Mosaico Hotel".

"Scaduti i 30 giorni per tutti, il Comune di Ravenna, grazie alla competenza e alla serietà del dr Paolo Fenati, dirigente di Ravenna Entrate, arrivato in questo servizio nel 2018, ha proceduto senza indugi a portare a definizione tutti i casi, distinguendo tra pagamenti avvenuti in ritardo e pagamenti mancati, effettuando per ciascuna impresa una propria distinta e specifica denuncia presentata di persona alla Polizia locale del Comune di Ravenna, che poi le ha trasmesse tutte alla Procura della Repubblica. Da allora in poi non c’è stato più alcun ritardo del Comune nel chiedere i soldi della tassa di soggiorno non versati e nel procedere se necessario per via legale. Il 1° agosto 2018 (il giorno dopo l’ultima intimazione a Bucci) c’è stato però, senza dirlo ai giornali, il primo vero intervento della Pigna, l’interrogazione che chiedeva al sindaco di rateizzare il pagamento delle somme non pagate: rateizzazione che la Giunta comunale aveva già negato e che ha di nuovo negato il 30 ottobre 2018 rispondendo in consiglio comunale alla Pigna tramite l’assessore alle Finanze. Salvo poi concederla ad interesse 0,05%. Su tutti questi fatti la verità, chiara a chi è capace solo di leggere, è questa: la Pigna ha meriti sul recupero di queste “evasioni” e sulla denuncia delle colpe del Comune quanto una mosca cocchiera che trascini al suo seguito una carrozza reale".

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