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Tav, Ravenna in Comune critica "il liberismo e le grandi opere volute dal Pd"

La lista civica ravennate rievoca la protesta del 2012: "Segnò per sempre la distanza tra chi sostiene il modello delle grandi opere e chi invece lo contrasta per gli effetti devastanti che produce"

"Sabato un grande corteo ha ricordato in Val Susa che, dopo 30 anni, la protesta è ancora forte e il TAV non va da nessuna parte". Lo afferma la lista civica Ravenna in Comune che ribadisce il legame di Ravenna contro la protesta "che è diventata suo malgrado un simbolo contro la sopraffazione affaristica, militarmente imposta a protezione di un tunnel che non va da nessuna parte". 

"Il legame - prosegue Ravenna in Comune - si è costruito attraverso il sostegno di chi, partendo da Ravenna, ha partecipato a questa e altre manifestazioni in valle. Purtroppo il vincolo deriva anche dalla partecipazione della ravennate Cmc all’opera di devastazione della valle. Un vincolo al sistema delle grandi opere che ha portato una cooperativa centenaria sull’orlo del fallimento, a causa dei debiti contratti proprio per sostenere la propria partecipazione a quel sistema. Quasi dieci anni fa, nel 2012, una grande manifestazione, qui a Ravenna, segnò per sempre la distanza tra chi sostiene il modello delle grandi opere, dal PD cittadino a quello nazionale, e chi invece lo contrasta per gli effetti devastanti che produce".

Al tempo di quella protesta, Ravenna in Comune non era ancora nata. È dal 2015 che la lista civica mette il proprio impegno "contro le devastazioni compiute a livello locale ed anche nazionale (ad esempio attraverso la nostra partecipazione alla campagna referendaria contro le trivellazioni in mare). Con coerenza. Lo stesso impegno che mettiamo oggi nel ribadire l’assoluta incompatibilità del liberismo, per sua natura a vantaggio dei pochi, praticato dal PD, rispetto ai nostri valori. Lo stesso impegno che mettiamo per risvegliare dall’ingenuità chi racconta di volersi alleare con quel partito proprio per attenuarne il liberismo. Quel liberismo - conclude Ravenna in Comune - che il Pd abbraccia convintamente dalla sua fondazione. No, non c’è possibilità di stare dalla stessa parte di chi ha circondato una valle con il filo spinato a protezione di un buco".

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