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Tavolo di confronto sul Porto, Di Martino (Pd): "Puntare su efficienza e sicurezza del lavoro"

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di RavennaToday

Con la presente nota desideriamo illustrare in sintesi le evidenze emerse dal primo Tavolo di confronto pubblico del Circolo PD “Porto di Ravenna” avvenuto qualche settimana fa. Erano presenti all’incontro i rappresentanti delle principali Associazioni datoriali e sindacali, oltre che degli Enti ed Associazioni rappresentative del mondo portuale. La discussione si è sviluppata su 4 temi principali: 1. Sicurezza sul lavoro; 2. Tutela della legalità e delle aziende che rispettano le regole; 3. Parametri e criteri per lo sviluppo di una concorrenza sana e positiva; 4. Controlli per il rispetto delle norme da parte degli Enti e delle Istituzioni.

Le posizioni emerse indicano, che esistono due macro modelli di portualità. Il primo, basato su una concorrenza al ribasso, per attrarre clienti, praticando tariffe inferiori, speculando su formazione, sicurezza e rispetto dei contratti di lavoro; questo modello presenta potenziali incrementi di traffico nel breve periodo, a discapito delle regole in cui noi fortemente crediamo e che pensiamo debbano stare alla base di ogni forma di lavoro. E’ certamente un modello destinato a non durare nel tempo ed a creare sul territorio: incertezza, insicurezza, povertà e situazioni di dumping sociale.

Il secondo è un modello di porto, caratterizzato dall’erogazione di un servizio di qualità, saldamente legato al rispetto di quelle normative, che mettono seri limiti a speculazione, lavoro irregolare, etc. Il tipo di sviluppo che noi proponiamo per il porto di Ravenna, è inoltre basato sulla tutela della legalità e sull’efficienza e la specificità del lavoro portuale, che siamo in grado di offrire. Un lavoro che sia in grado di generare un valore aggiunto nei confronti dei propri clienti, in termini di servizi e nei confronti del proprio territorio, in termini di ricchezza generata. 

Chiaramente, l’organizzazione dello scalo ravennate dev’essere in grado di adeguarsi alle esigenze, date dalle situazioni e congiunture economiche del momento, rispondendo positivamente ed in maniera tempestiva alle reali necessità del mercato. Questo riteniamo essere il modello di portualità, che possa crescere, migliorare e perdurare nel tempo. Oltretutto pensiamo che in un momento di grandi trasformazioni e cambiamenti che il nostro porto sta affrontando o affronterà a breve sia importante avere ben presente il sentiero da percorrere evidenziando le differenze fra i due modelli di cui parliamo e crediamo che tutto il partito, non solo il nostro circolo, debba schierarsi chiaramente e senza tentennamenti. 

Rileviamo la necessità di una maggiore e più incisiva pianificazione del lavoro da parte degli Enti pubblici e di controlli effettuati dagli Organismi competenti. Il Governo del Paese, ancora oggi, non è stato in grado di mettere ordine in un fittissimo sottobosco di leggi, leggine e regolamenti, spesso contrastanti fra loro, che favoriscono di fatto l’insorgere del lavoro nero, della concorrenza sleale, ecc. Riteniamo pertanto necessario un intervento legislativo a livello nazionale che possa uniformare i sistemi portuali nazionali e limitare le svariate interpretazioni, a volte al limite del fantasioso, che di fatto favoriscono situazioni di concorrenza impropria. 

Desideriamo inoltre sollecitare tutti gli attori coinvolti, a trovare quanto prima un accordo e a firmare il rinnovo del Protocollo d’intesa per la pianificazione degli interventi sulla sicurezza del lavoro nel porto di Ravenna. Questo strumento ha rappresentato e continua a rappresentare uno strumento efficacie per aumentare il livello di sicurezza e pianificare i relativi interventi a scopo precauzionale e preventivo. Il ritardo del rinnovo del suddetto protocollo sta causando non poche preoccupazioni agli operatori portuali, ribadiamo pertanto il nostro auspicio affinché la firma avvenga quanto prima. 

Ci teniamo a precisare, che le riflessioni fatte, devono intendersi non solo nei confronti delle “attività prettamente portuali”, ma anche verso quelle ferroviarie e di autotrasporto, che sono parte integrante del sistema logistico e portuale ravennate. Si può concludere dicendo che, per quanto emerso dalle discussioni fatte in ambito del Tavolo, le esigenze più sentite dagli Operatori, dalle Rappresentanze Sindacali e dai Servizi tecnico-nautici, sono legate: ad una visione “regolata” del mondo del lavoro, all’erogazione di un servizio di qualità, a controlli seri e puntuali ed alla collaborazione di tutte le parti coinvolte, al fine di “fare sistema” e ragionare come un unico corpo. 

La necessità più sentita oggi da parte del Tavolo di confronto istituito in seno al Circolo “Porto di Ravenna”, è poter diffondere una cultura del lavoro portuale, tramite dibattiti, pubblicazioni, social media, che possa contribuire fattivamente allo sviluppo dello scalo ravennate in termini positivi, secondo le caratteristiche sopra elencate.

Denis Di Martino - Segretario circolo PD Porto di Ravenna

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